Lucedio al Borgogna: evento il 18 maggio

Una preziosa pala d'altare appena restaurata e un prestigioso volume sulla Lucedio barocca.

Lucedio al Borgogna: evento il 18 maggio
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Una preziosa pala d'altare appena restaurata e un prestigioso volume sulla Lucedio barocca.

Un appuntamento con la bellezza che conviene già segnarsi in agenda attende chi ama il nostro territorio al Museo Borgogna il prossimo 18 maggio. Anzi è un doppio appuntamento, dedicato ao tesori pittorici dell'abbazia di Lucedio. Si potrà infatti di ammirare una nuova opera restaurata e della presentazione di un volume. L'opera è una grande pala d'altare di Filippo Abbiati, alta 2 metri e 65 cm, riportata al suo splendore da Maria Grazia Ferrari e Veronica Sfondrini di Vercelli sotto la direzione del funzionario dott.ssa Sofia Villano con il sostegno della Compagnia di San Paolo. Il libro si intitola "Lucedio barocca: Abbiati, Guala, Mayerle", edito da Sagep editori di Genova.

Ma ecco il comunicato inviato dal Museo Borgogna, con tutti i "crediti" relativi ai due progetti

La Provincia di Vercelli, il Comune di Trino e il "Comitato per lo studio e la valorizzazione dell’Abbazia e delle Grange di Lucedio” presentano l'esito di un altro importante restauro che ha interessato il patrimonio artistico dell'Abbazia e, contemporaneamente, il lavoro di ricerca e di studio, raccolto in una pregevole pubblicazione, sugli aspetti artistici del periodo barocco. Grazie alla fattiva collaborazione con la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le Province di Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli sarà presentato il restauro di un capolavoro ancora ignoto di Filippo Abbiati (1643ca.- 1715) raffigurante il Martirio di Sant’Andrea.

Il Comune di Trino, vincitore del bando della stessa Compagnia con il progetto InItiner@, aveva già organizzato e ospitato nei mesi scorsi nei locali del Palazzo Paleologo il cantiere di restauro dei manufatti provenienti da Lucedio ed esposto la pala tra le opere già recuperate. In questa occasione, con il trasferimento in deposito temporaneo al Museo Borgogna della grande tela, allestita accanto alle altre due di Pietro Francesco Guala e di Francesco Antonio Mayerle e sempre provenienti dagli altari della Chiesa di Santa Maria di Lucedio, si è attuato uno studio particolareggiato sul patrimonio figurativo della chiesa nel Settecento che ha permesso di restituirle una identità stilistica grazie allo studio e alle nuove ricerche emerse dal lavoro della studiosa Marina Dell'Omo che ne ha redatto una scheda specifica.

Alla presentazione del restauro si unirà l'intervento della studiosa e del gruppo di lavoro composto da Massimiliano Caldera e Sofia Villano della Soprintendenza e da Giorgio Gaietta che ha ideato e coordinato il progetto, Alessandro Portinaro Sindaco di Trino e Carlo Riva Vercellotti Presidente della Provincia di Vercelli, le due responsabili tecniche Raffaella Rolfo e Maria Grazia Ferrari e i giovani impegnati nel progetto: Agnese Cantone, Maria Forenza, Paola Russo e Alessandro Zanzo con Valentina Casson, Simone Corigliano, Massimo Mazza e Valentina Vinci Viale.

La conclusione del progetto viene riassunta al pubblico con un ulteriore strumento di approfondimento sugli apparati mobili dell'arredo settecentesco della prestigiosa sede abbaziale. E' infatti stato redatto il volume Lucedio barocca: Abbiati, Guala, Mayerle, edito da Sagep editori di Genova, che raccoglie i contributi sull'avvio e sullla realizzazione dei lavori di restauro di tutte le opere mobili condotti fino ad oggi per restituire la lettura di una Lucedio barocca che ha tra i suoi protagonisti tre nomi di eccellenza della pittura tra XVII e XVIII secolo come Abbiati, Guala e Mayerle.

La collaborazione con la Delegazione FAI di Vercelli che insieme al Museo Borgogna e al Principato di Lucedio supportano la valorizzazione del patrimonio di Lucedio, permetteranno di diffondere e di contribuire, con la vendita della pubblicazione, all'avvio di un altro importante restauro tra le opere che attendono di tornare alla luce.

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