Luca Inglese: lo scrittore si racconta in un'intervista

Vercellese, 48 anni, sposato con due figli per i suoi polizieschi si ispira ai ricordi del nonno

Luca Inglese: lo scrittore si racconta in un'intervista
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Luca Inglese è la mente e il volto dietro l'eroico personaggio di Paolo Roma che è il protagonista della serie di storie: "La vita di un agente di custodia”.

Ecco come parla di se: "Ho 48 anni, sono sposato con due figli, sono un dipendente di UPO, Università del Piemonte Orientale, assegnato al palazzo del Rettorato, con una passione che mi accompagna da sempre, ovvero quella di scrivere".

Cosa significa scrivere per te...

"E' quasi un effetto terapeutico, mi aiuta a concentrarmi su me stesso, è stato il modo per elaborare il lutto per la perdita della mia nonna materna. Mettere su carta ciò che ronza nella testa, soprattutto nei momenti di difficoltà, aiuta a ragionare con calma e riordinare i pensieri".

La storia di Paolo Roma

Diverse sono le pubblicazioni che hai in attivo, ma quella che ti ha fatto conoscere e apprezzare dai lettori è senza dubbio, quella che è diventata ormai una saga, ovvero “Paolo Roma - La vita di un agente di custodia”, come è nato questo personaggio e a chi ti sei ispirato...

"Ho voluto ricordare la figura di mio nonno paterno, Paolo Inglese, che ha prestato il suo servizio come agente di custodia nel vecchio carcere vercellese, a cavallo tra gli anni '50 e '60 e che ho conosciuto anche se per breve tempo, perché lui è venuto a mancare quando io avevo solo cinque anni. Nonostante la mia giovane età mi ricordo che mi raccontava aneddoti della sua vita, che allora mi sembravano delle favole, quelle narrate dai grandi per far addormentare i più piccoli, invece erano sprazzi del suo vissuto che sono arrivati fino a me".

Quale di questi è stato quello più significativo...

"Sicuramente quando è stato fatto prigioniero e internato in un campo di concentramento, naturalmente venni a conoscenza di questa storia in età adulta grazie ai racconti di mio padre. Fu lì che dimostrò tutto il suo coraggio, intentando una fuga insieme ad altri temerari, su una piccola imbarcazione, fuggendo nel cuore della notte. In quelle acque gelide, si trovarono a pochi metri da un capodoglio, in quel momento pensarono che la loro fuga fosse finita, invece quel gigante del mare non si accanì contro di loro, ma li lasciò andare verso alla libertà. Questa sua avventura ho voluto ricordarla con “Ritorno a Mannheim”, primo capitolo della seconda serie di “Paolo Roma La vita di un agente di custodia”.

C'è anche un antagonista non è vero?

"Serviva un personaggio negativo, quello che mette i bastoni tra le ruote, quello che non si congratula per i successi, anzi ne è quasi insospettito, quello che ognuno di noi incontra prima o poi lungo il proprio cammino, il Prefetto Augusto Certi, colui che ha reso la vita del “povero” agente di custodia ancora più complicata. Ma per fortuna Paolo Roma può contare su due amici fidati, Michele Ostia, il carabiniere e Pietro Radice, il poliziotto, che lo seguono nelle sue rocambolesche avventure. Ma sarà nel quarto episodio della seconda serie “Il lago dei cigni”, che si scoprirà cosa si cela veramente sotto quella maschera di arroganza e superbia che ha indossato per lunghi anni Augusto Certi".

Paolo Roma è dunque emblema di legalità...

"E' un personaggio empatico, che rompe gli schemi e si prodiga per il bene del prossimo.
Ho avuto inoltre la fortuna di presentare il primo racconto di Paolo Roma, intitolato “Giustizia”, presso la casa circondariale di Vercelli, grazie alla disponibilità della dottoressa Valeria Climaco, capo area del trattamento rieducativo, che mi permesso di entrare e incontrare un gruppo di detenuti".

L'auto pubblicazione come scelta che paga

Hai scelto per i tuoi libri il self publishing , perché...

"Per i tempi più veloci e la possibilità di raggiungere un pubblico più vasto. Spesso ci sono dei preconcetti su questo tipo di scelta, a mio avviso il feedback è senza dubbio positivo. Per quanto riguarda invece la correzione dei testi prima della pubblicazione, mi avvalgo della grande capacità dell'amico e collaboratore Secondo Bordone, appassionato di letteratura, che ringrazio per la sua disponibilità".

Al Salone del Libro

Un altro riscontro positivo è stato meno di un mese fa, al Salone del Libro di Torino, ci vuoi raccontare...

"Ho presentato un mio racconto intitolato “Caligae”, che è stato selezionato dalla Casa Editrice Historica, nell'ambito del Concorso Letterario, che si svolge ogni anno e inserito nella antologia “Racconti dal Piemonte”, presentato lo scorso maggio appunto al Salone del Libro".

Come è nato invece questo racconto...

"Sono stato ispirato a scrivere questa storia, in seguito alla visita al Museo Archeologico di Vercelli MAC, insieme all'archeologa Diana Negro, che ci ha guidati in questa avventura, abbiamo riscoperto il fascino di un'altra Vercelli, quando i legionari abitavano le nostre terre e di quello che è arrivato fino a noi. Tra i tanti reperti presenti in quella sezione, sono stati un paio di calzari chiodati indossati durante le battaglie a ispirarmi, portandomi a scrivere il racconto".

Il valore della scrittura

Scrivere dunque può avere proprietà terapeutiche...

"Aiuta a guardarci nel profondo, creando un collegamento emozionale con i lettori".

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Luca Inglese con l'archeologa Diana Negro

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Grazie a Luca Inglese per averci dedicato un po' del suo tempo, in attesa di una nuova avventura di Paolo Roma....

Le pubblicazioni dell'autore sono disponibili sulla piattaforma Amazon, “Sette corvi per sette anime” e “I canti della morte”, e la serie “Paolo Roma - La vita di un agente di custodia” con i suoi 8 racconti e “Racconti dal Piemonte 2025” - “Caligae” edita da Historica Edizioni.

Caterina Contato

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