Vercelli

“La notte della svastica”: presentazione del libro al museo

Appuntamento per venerdì 23 ottobre, alle 18.

“La notte della svastica”: presentazione del libro al museo
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Appuntamento bibliofilo al museo Leone: venerdì 23 ottobre, alle 18, in collaborazione con Mondadori Bookstore sarà presentato il romanzo di Katharine Burdekin “La notte della svastica” (Sellerio editore). Domenico Gallo, che ne ha curato la postfazione, dialogherà con Franco Ricciardiello. L’ingresso è libero fino all’esaurimento posti.

La trama

In un mondo che ha visto il trionfo del nazismo, il pianeta si trova, settecento anni dopo, diviso in due soli potenti domini: l’impero tedesco e l’impero giapponese. E nella parte tedesca si trova aggiogato a un’assurda religione, imposta dall’abolizione della memoria e nata dall’oblio di ogni scienza e tecnologia, arte, letteratura e filosofia. Il nuovo Credo ha deificato Hitler, trasformato in un dio mitologico, «non nato da grembo di donna, ma esploso dalla testa del padre suo, Dio del Tuono». Un mondo brutalizzato e brutale, ritornato a una specie di feudalesimo mistico, di cui le prime vittime, che non si possono del tutto eliminare, sono le donne. Eppure qualcuno, nella lunga notte dei secoli, è riuscito a custodire un barlume della memoria (un libro, una fotografia), estremo antidoto, ultimo riparo contro l’annichilimento dell’umano.

La storia

«“La notte della svastica” fu scritto da Katharine Burdekin, romanziera britannica (1896 – 1963) nel 1937, cioè prima della Seconda guerra mondiale e prima dell’alleanza bellica tra il Giappone e la Germania – ricordano gli organizzatori - Immagina e prevede l’una e l’altra. E comprende del Nazismo un carattere che verrà rilevato decenni dopo: il legame strutturale tra il totalitarismo e il misticismo irrazionale. Ma è forse il tema del rapporto tra biologia e potere, tra violenza e sessualità, quello che emerge in modo più inquietante dalle pagine di questa scrittrice: la riduzione della donna ad una macchina finalizzata a procreare soldati, il disprezzo misogino, la distruzione di memoria e identità personali anticipano e piantano le radici della futura fantascienza femminista (alla Atwood, per esempio). Dietro le sue spalle ci sono Wells, Huxley e le altre ucronie e distopie. E prima del “1984” di George Orwell (che uscirà nel 1948) inscena gli effetti di una società in cui la Storia è stata abolita».

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