La grandezza di Vercelli raccontata bene da Alessandro Barbero

Eccezionale lezione che ha tenuto avvinto il numeroso pubblico

La grandezza di Vercelli raccontata bene da Alessandro Barbero

“Non ci sembrava carino farle tenere la conferenza allo stadio Piola… Ma per accontentare tutti i vercellesi che la ammirano la prossima volta forse servirà davvero lo stadio”. Queste parole di accoglienza del sindaco Roberto Scheda non sono state di circostanza, l’interesse per il professor Barbero, cittadino onorario, già mitico docente della nostra università, è montato spasmodicamente e l’attesa non è stata vana.

Alessandro Barbero, medievista, scrittore, divulgatore, non ha deluso il pubblico.

Ma prima di commentare quest’evento da sold-out è significativo sottolineare che Scheda ha seguito dal palco, un’ora e oltre in piedi, qualche passo dietro il relatore, disdegnando poltrona e sedia… Ha anche ricordato al professore di bere… Del resto questa conferenza è stata una sua idea e anche il titolo “Quando Vercelli era più importante di Torino”…

Dove nasce il titolo della conferenza

La frase del titolo è tratta dalle note di un viaggiatore, lasciata ai posteri verso la fine del Medioevo, nel XVI secolo. Era la testimonianza di quanto ricca si presentava allora la città. Barbero ha ricordato che nel momento in cui la città era passata sotto i Savoia produceva un decimo della ricchezza di tutto il Ducato di Savoia… Portando un’entrata fiscale incredibile.

Dato che chi è interessato avrà sicuramente seguito lo streaming, non è utile perdersi in citazioni varie.

Una storia viva e presente

Ma è doveroso dire che Barbero ha raccontato la grandezza di Vercelli facendo sentire vive e presenti le cronache che di solito stanno in polverosi archivi… Ma la capacità del professore è proprio quella di portare al pubblico il significato storico dei documenti, dai processi alle cronache, dalle bolle imperiali alle storie dei Vescovi. E così è stato. Con poche date ma con la ben nota eloquenza e brillantezza Barbero ha ricordato le “fasi” della grandezza di Vercelli.

Città importante già nell’universo romano, ebbe alti e bassi ma nel quarto secolo fu Vercelli a essere scelta dal Papa come trampolino di lancio per cristianizzare il nord d’Italia mandando Eusebio un vescovo fedele e appassionato, dunque, non Milano, ma Vercelli… Anche se poi Milano diventerà preminente.

Grandi grazie all’immigrazione

Una nota che è ritornata altre volte nella lezione è che Vercelli è diventata grande con gli immigrati.

Sì, perché negli ultimi secoli dell’Impero Romano servì una massiccia “iniezione” di stranieri, popolazioni dell’est Europa. Ma anche nei secoli successivi le energie fresche da “fuori” ebbero un ruolo importante. La stessa famiglia dei Bicchieri, che diede i natali al Cardinale “Che finanzio di tasca propria l’erezione di questa splendida basilica”, ha origini non note, compare improvvisamente e si afferma rapidamente con gli affari.

La fase dei vescovi

Tornando al flusso della narrazione, Barbero ha passato in esame alcuni grandi vescovi, quasi tutti di origine germanica perché voluti dagli imperatori del Sacro Romano Impero, qualcuno assassinato, quasi tutti anche guerrieri e soprattutto grandi accumulatori di ricchezze.

Con l’avvento dei Comuni cambia la mappa del potere. Già la mappa del potere, Barbero è stato molto esauriente nello spiegare come finisce una fase storica e quando ne parte un’altra, Gli interessi che si affermano.

La fase comunale

Con il Comune che si rafforza sull’imperatore e prende il posto dei vescovi inizia una fase nuova. Nel 1280 Vercelli con un colpo incredibile di lungimiranza, si introduce nella nascente rivoluzione dell’Università, cogliendo una crisi fra gli studenti e l’Università di Padova, mette a disposizione ben 500 alloggi per loro e assolda 14 docenti. Lo “studium” non si svilupperà come avrebbe dovuto. Ma resta la visione della città che cercò di prendere al volo una rivoluzione del sapere.

L’arrivo di Visconti e Savoia

Poi anche i Comuni perdono la loro centralità, nell’Italia dei Ducati Vercelli sarà prima dei Visconti e poi dei Savoia e la parabola si fermerà, non prima di aver toccato il suo massimo.

Tante altre le chicche tirate fuori dallo storico. Meritatissimo il suo trionfo e certamente chi c’era in basilica ha vissuto un momento di grande valore culturale, ma anche di sprone per riaprire alcuni secoli dopo, un ciclo di risalita.