LA CULTURA CHE LIBERA: sublime concerto in San Lorenzo

L'occasione per una riflessione sul perché la cultura non è un optional ma un balsamo per la mente e il cuore.

LA CULTURA CHE LIBERA: sublime concerto in San Lorenzo
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L'occasione per una riflessione sul perché la cultura non è un optional ma un balsamo per la mente e il cuore.

Il concerto-evento di mercoledì 2 novembre nella chiesa di San Lorenzo, la “Missa Pro Defunctis”, con i “Cantores Mundi” è stata una di quelle occasioni in cui si dimostra perché la cultura è importante. Presi nelle nostre esistenze convulse non abbiamo tempo per fermarci, figurarsi per pregare o meditare. Eppure se questo tempo ce lo prendiamo, un'oretta sola, come appunto per l'evento vercellese, possiamo cambiare la prospettiva con cui guardiamo al mondo.

I numerosi presenti hanno vissuto un'esperienza fuori dal tempo, sospesi tra suoni del XVII secolo e l'arte contemporanea. Il “Requiem” di Pier Francesco Cavalli, eseguito con strumenti antichi, voci soliste e coro, non ha passaggi cupi e fortemente drammatici, il “Dies Irae” di Mozart o anche di Verdi, sono davvero esplosioni di collera divina, mentre in Cavalli prevale un'architettura sonora di elaborati merletti, un crescendo che prepara il “Libera me domine” conclusivo, una pagina sublime. Per tutto il concerto i performers di Etdp (Diego Pasqualin ed Erica Tambornini) hanno mostrato plasticamente ai presenti, con un vero e proprio “balletto immobile”, il verso del viaggio mistico-musicale, slegandosi lentamente dai lacci che li imprigionavano. Lasciare a terra i lacci di dolore, di odio, paura, aggressività per purificarsi alla luce del sacro. Il sacro che può essere quello cristiano, ma può anche essere il sacro laico. Nei passaggi più alti del concerto, infatti, è come se si materializzassero lì, nella chiesa, le essenze dei nostri progenitori, fin dai primi esseri senzienti, per affermare che la giostra dell'umanità nel tempo non è un vagare senza scopo, che c'è, comunque la si pensi, una dimensione che solo l'arte e la cultura ci possono schiudere. Se vediamo questa luce non possiamo poi tornare a essere meschine comparse di un copione scritto dal caso. Capito a cosa serve la cultura?

Concetti in parole diverse, ricordate dal critico d'arte Rolando Bellini prima del concerto. A fianco dell'imponente formazione di musicisti e coro il volto di Cristo, visto dall'artista Claudio Bonomi nella scultura “Requiem”. La serata è stata promossa dall'Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Vercelli che non solo tutela, anche aprendole per occasioni culturali, le chiese gioiello di San Lorenzo e San Vittore, ma è anche motore di iniziative culturali di altissimo livello.

Davvero di assoluto livello la formazione “Cantores Mundi”, diretta da Mara Colombo. Per approfondire i temi del concerto e dare il giusto credito a tutti i protagonisti, alleghiamo il programma di sala.

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