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La coscienza di Zeno va in scena al Civico di Vercelli - FOTOGALLERY

Sul palcoscenico il famoso attore Alessandro Haber

La coscienza di Zeno va in scena al Civico di Vercelli - FOTOGALLERY
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Successo di pubblico per il primo appuntamento con la stagione di prosa 2023/24, ieri sera al Teatro Civico di Vercelli, con un capolavoro del secolo scorso, firmato Italo Svevo: “La coscienza di Zeno”, riadattato per la regia di Paolo Valerio.

Saluti di benvenuto

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A dare il benvenuto, prima che gli attori entrassero in scena, sono stati, l'assessore alla cultura Gianna Baucero e il vice sindaco Massimo Simion, manifestando la loro soddisfazione per il riscontro ottenuto nella campagna abbonamenti, che da diversi anni non registrava un tale consenso, questo vuol significare che è stato apprezzato il lavoro che il Comune di Vercelli, insieme a Fondazione Piemonte dal Vivo, hanno fatto proponendo un calendario ricco e attuando un offerta valida e di alto livello, con un ampia scelta di spettacoli, per un pubblico variegato. Con un attenzione particolare alle nuove generazioni, con appuntamenti in grado di coinvolgerli e appassionare al teatro, come gli allievi del liceo classico, che accompagnati dai loro professori, hanno assistito alla pièce teatrale.
Alessandro Haber, nei panni di Zeno, si è dimostrato l'interprete ideale per interpretare un personaggio, schiacciato dalla sua intelligenza introspettiva, tratteggiandone complessità e fragilità, aspetti che si rispecchiano nelle contraddizioni dell'uomo contemporaneo, rendendolo mai così attuale. Il registra è riuscito a concretizzare sulla scena l'analisi che Zeno fa della sua esistenza, sdoppiando il suo personaggio e rendendo così chiaro il dialogo che ha con se stesso e il confronto con la sua coscienza. Un allestimento elegante, ma essenziale, grigio è il cielo e i tendaggi di scena, come grigie sono le volute di fumo che aleggiano sulla testa del protagonista. Un grande occhio ingloba il fondo della scena, riprendendo il grande specchio concavo inspirato alle opere di Cornelis Escher, dove vengono proiettati filmati che accompagnano quello che accade sul palco.
Un romanzo psicanalitico che sgorga dagli appunti del protagonista che si sottopone alle cure del Dottor S, raccontando un uomo nuovo per il suo tempo, un antieroe senza volontà alla ricerca delle origini del suo malessere. Alessandro Haber ha mostrato alla perfezione lo smarrimento di un uomo che non riesce a gestire i propri vizi e i propri rapporti sentimentali, preferendo giustificarsi e trovare vie di uscita, anziché affrontare la realtà e le sue debolezze e ogni volta si racconterà che sarà l'ultima sigaretta. La produzione dello spettacolo si inserisce in una linea di ricerca e di valorizzazione dei grandi autori che radicati a Trieste, sono stati fondamentali nella letteratura del Novecento europeo: appunto Svevo, Joyce e Umberto Saba per la poesia.

Caterina Contato

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