Irena Sendler una commemorazione a Vercelli
L'infermiera polacca salvò 2500 bambini ebrei
Irena Sendler ricordata dall’associazione Italia-Israele di Vercelli, Novara e Casale Monferrato.
Irena Sendler una Giusta fra le Nazioni
In occasione della Giornata della Memoria, la sera dell’1 febbraio, dalle 21, al Centro Territoriale per il Volontariato di Vercelli, in corso Libertà 10, si terrà l’evento di commemorazione “Chi salva una vita, salva il mondo intero”. L’evento è dedicato a un’importante figura di Giusto fra le Nazioni: Irena Sendler. L’incontro è organizzato dall’Associazione Italia-Israele di Vercelli, Novara e Casale Monferrato.
Chi è Irena Sendler
Il Museo memoriale di Yad Vashem, il più importante centro di ricerca sulla Shoah del mondo, assegna il riconoscimento di Giusti fra le Nazioni ai non ebrei che durante la Shoah salvarono la vita ad almeno una persona ebrea, sottraendola allo sterminio. Nata a Varsavia nel 1910, Irena Sendler iniziò a proteggere gli ebrei della sua città fin dall’invasione della Polonia, avvenuta nel 1939. Infermiera e dipendente dei servizi sociali di Varsavia, era autorizzata ad entrare e uscire dal ghetto, dove era in corso una grave epidemia di tifo, per evitare che la malattia si diffondesse al di fuori delle mura. Operando per la resistenza polacca, riuscì a sottrarre al programma di deportazione dal ghetto oltre duemilacinquecento bambini e, dopo la guerra, a riunire numerosi piccoli alle loro famiglie sopravvissute. Irena Sendler è morta nel 2008.
Il programma
Dopo il saluto al pubblico da parte del testimone della Shoah Thomas Gazit, introdurrà l’evento Giacomo Ferrari, presidente dell’Associazione Italia-Israele di Vercelli, Novara e Casale Monferrato, cui seguirà la presentazione di Irena Sendler, Giusta fra le Nazioni, a cura di Cristiana Masuero. Quindi l’attrice Licia Di Pillo leggerà due poesie di Roberto Malini dedicate ai Giusti, fra cui “In memoria di Irena Sendler”, che il poeta ha scritto appositamente per l’evento di Vercelli. Commenti musicali del maestro Giuseppe Canone.