Cultura

Guido Rimonda con Viotti e Haydn per una grande serata vercellese

Sabato 13 aprile

Guido Rimonda con Viotti e Haydn per una grande serata vercellese
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Comincia, con il concerto di Guido Rimonda in veste di violino solista e di direttore dell'orchestra
Camerata Ducale, il periodo più intenso di tutto il XXVI Viotti Festival, nonché il vero culmine
delle celebrazioni viottiane iniziate il 3 marzo e destinate a concludersi il prossimo 12 maggio. Con
questo appuntamento, che andrà in scena sabato 13 aprile al Teatro Civico di Vercelli (ore 21,
concerto in abbonamento), prende infatti il via una serie di ben cinque concerti di straordinaria
importanza concentrati in appena 15 giorni: una vera “full immersion” musicale che rappresenta un
evento unico per il pubblico del Festival.

Giornata dedicata a Viotti

Da sottolineare, poi, che questo concerto chiude una giornata interamente dedicata a Viotti: lo stesso 13 aprile, infatti, sarà inaugurata negli spazi di Arca
in piazza San Marco 1 la mostra Viotti e Stradivari. La ricerca della perfezione, primo evento espositivo in assoluto dedicato al compositore vercellese, mostra che prevede anche l'esposizione straordinaria di alcuni degli inestimabili Stradivari appartenuti a Viotti.
Naturalmente, l'evento musicale che idealmente apre questa serie di concerti è affidato al protagonista della rinascita viottiana, ovvero Guido Rimonda, che è anche direttore musicale del Viotti Festival.
E per questa solenne occasione Rimonda ha ideato un programma di grande impatto, incentrato com'è naturale su Viotti, ma anche su un altro importantissimo autore molto legato proprio al compositore di Fontanetto Po.
Rimonda, con il suo Stradivari Leclair del 1721, aprirà la serata con una delle prime opere di Viotti, ossia il Concerto n. 4 in re maggiore, pagina “parigina” cha lascia già intravedere, per brillantezza e
cantabilità, la statura musicale del suo autore. Subito dopo, però, il pubblico avrà la possibilità di comprendere dal vivo la portata dell'evoluzione compiuta da Viotti come compositore nell'arco della sua esistenza: verrà infatti eseguito il Concerto n. 28 in la minore, che a dispetto della numerazione
è (su 32) è probabilmente l'ultimo composto (tra il 1803 e il 1804) dal vercellese, e per molti versi è anche il suo vero capolavoro. Intensamente lirico e sorprendentemente virtuosistico, è già pienamente intriso di quella sensibilità romantica che più tardi Beethoven porterà al suo apice. A chiudere il concerto, arriverà quindi la celebre e magnifica Sinfonia n. 104 in re maggiore “Londra”, l'ultima composta dal sommo Franz Joseph Haydn. In questo caso il legame con Viotti è molto forte ed evidente: composta da Haydn nella capitale inglese, la Sinfonia fu eseguita per la prima volta al King's Theatre il 13 aprile (esattamente lo stesso giorno di questo concerto!) del 1795,
e fu diretta proprio da... Giovanni Battista Viotti, con lo stesso Haydn al cembalo. L'evento, possibile grazie all'amicizia e alla stima che legava i due compositori, fu un grande successo, tanto che Haydn annotò nel suo diario “l'intera compagnia era molto soddisfatta e così pure io”. Per non perdere questo fondamentale concerto del XXVI Viotti Festival, ricordiamo che è possibile
effettuare prenotazioni o ricevere informazioni scrivendo a biglietteria@viottifestival.it,
telefonando al 329 1260732 o presentandosi alla biglietteria presso il Viotti Club (via G. Ferraris 14 a Vercelli) mercoledì e venerdì dalle ore 14 alle ore 19, giovedì dalle 14 alle 16 e sabato dalle 14 alle
18 (gli stessi orari valgono anche per la reperibilità telefonica e via email).
Già durante gli studi al Conservatorio di Torino, Guido Rimonda rimane affascinato dalla figura di Giovanni Battista Viotti. Dopo la specializzazione con Corrado Romano a Ginevra, si dedica alla valorizzazione delle opere del compositore piemontese. Nel 1992 costituisce la Camerata Ducale; nel
1998, in stretta collaborazione con la città di Vercelli, è fondatore del Viotti Festival, di cui è tuttora direttore musicale; nel 2022 è fondatore e Presidente della Fondazione Viotti. Il legame di Guido Rimonda con Viotti si può definire una vera e propria vocazione. Difficile spiegare
cosa possa spingere un ragazzino alle prime lezioni di violino verso le opere dimenticate di un autore scomparso da oltre 150 anni. Eppure accade: già dai primissimi studi musicali nasce in Guido una
curiosità, che presto diventa passione, per un compositore che allora giace nell'oblio. Si tratta, naturalmente, di Viotti. Guido Rimonda visita il paese natale di Viotti, Fontanetto Po, e poi non si ferma più: inizia, dapprima con suo padre e poi da solo, un'appassionata ricerca che lo porta in tutta Europa. Ritrova così i primi manoscritti viottiani e, al termine di lunghi anni d'impegno, riesce a
ricostruire l'intera opera del “suo” autore, in buona parte allo stato di inedito. Alcune partiture vengono ritrovate quasi per magia, in seguito a incredibili combinazioni di eventi, tanto che Guido definisce questa ricerca un esempio di “coscienza delle anime”.

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