Artisti Vercellesi

Giulio Malinverni: un artista Vercellese a Venezia

Collabora con Gucci e prestigiose gallerie, successo per il suo "Cassone del buon augurio".

Giulio Malinverni: un artista Vercellese a Venezia
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“Vercelli città d’Arte” non è solo lo slogan utilizzato sui manifesti affissi in città, ma lo è soprattutto per le numerose e preziose opere d’arte che vi si trovano e per i tanti artisti che ci vivono o vi hanno avuto i natali.

Tra questi Giulio Malinverni, 27 anni il prossimo 14 aprile, genitori restauratori di dipinti e un diploma al Liceo Artistico.

Emigrato a Venezia per l'arte

Da otto anni vive a Venezia dove si è trasferito per approfondire la sua vocazione per la pittura. L’arte, tuttavia, non gli ha fatto venir meno la passione per il calcio che fin da piccolo ha praticato giocando in alcune squadre vercellesi e che tiene viva ancora oggi in laguna con gli amici e i compagni di accademia.

Dopo il liceo, nel 2016 Malinverni ha conseguito il titolo di Tecnico del Restauro di affreschi e materiale lapideo all’Istituto Veneto per i Beni Culturali e nel 2020 ha ottenuto il diploma in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia.

Nel prestigioso "Atelier F"

Dal 2019 è assistente di «Atelier F», prestigiosa scuola d’arte. A giugno è stato contattato dall’ufficio di Gucci che si occupa di trovare nuovi artisti ed è iniziata una collaborazione molto promettente.

Tra le opere che gli hanno dato maggior soddisfazione c’è il «Cassone del Buon Augurio», un’opera composta da otto pannelli dipinti a tempera e olio su tavola. Il mercato dell’arte contemporanea in questo periodo di restrizioni non si è fermato anche se le chiusure imposte hanno ridotto l’accesso alle gallerie e quindi la visibilità agli artisti. La digitalizzazione dell’arte è assolutamente utile per la consultazione degli archivi e delle collezioni di alcuni musei, però c’è una certa perplessità sulle mostre on-line.

L'intervista

A che cosa si ispira quando vuole creare qualche opera?

La mia ricerca si sviluppa intorno a tematiche relative alla rappresentazione di luoghi e contesti che richiamino situazioni e forme radicate nella memoria collettiva.

I riferimenti figurali sono ricostruiti, anche nella sintesi di vaghe evocazioni allusive, in modo da sconfinare costantemente dalla narrazione del quotidiano al repertorio iconografico della storia dell’arte.

I simboli della pittura pre-rinascimentale

L’immaginario a cui attingono le mie opere, in particolare nei cicli più recenti di oli e tempere su tela e su tavola, ripercorre costantemente le simbologie e gli accenti stilistici della pittura pre-rinascimentale, rielaborandone i contenuti attraverso un approccio di ponderata leggerezza, aperta ai ritmi e ai linguaggi della società contemporanea.

Tutti questi elementi sono riletti e rielaborati in chiave personale e con una vena di ironia che suggerisce allo spettatore una polisemia di significati.

Il lockdown

Dal punto di vista artistico, come ha vissuto questo periodo di lockdown?

Una conseguenza pesante per esempio sono stati gli annullamenti delle fiere d’arte “ArtVerona” e di Roma alla quale dovevo partecipare, mentre un’altra mostra collettiva che era in programma al MO.CA di Brescia e mi vedeva coinvolto, è stata rinviata. Volendo trovare un lato positivo in questo periodo nefasto posso dire che ho avuto molte più ore da dedicare allo studio e al lavoro. Questo mi ha permesso di impegnarmi nella creazione di opere più complesse, per le quali le ore di lavoro sono assolutamente maggiori.

Il cassone del Buon Augurio

Quali sono tra i suoi lavori quelli che le hanno dato maggiori soddisfazioni?

Un’opera significativa è stata quella prodotta durante il primo lockdown: il “Cassone del Buon Augurio” a cui ho dedicato tre mesi di intenso lavoro ed è stata esposta alla galleria “AplusA” di Venezia la scorsa estate. Il Cassone è in legno misura centimetri 170x65x70 ed è composto da otto pannelli dipinti a tempera e olio su tavola. I cassoni rinascimentali venivano donati ai novelli sposi come buon augurio con all’interno oggetti preziosi ed erano dipinti da artisti più o meno noti a seconda dell’importanza della famiglia committente. Celebre quello per le nozze di Boccaccio dipinto dal Pisanello o altri dipinti da Raffaello Sanzio. L’opera è un augurio di ripresa, rinascita, rinnovo, concetto alla base della mostra Ri- per la quale è stata creata.

Il mercato dell'arte

Come sta reagendo il mercato dell’arte riferito ai giovani emergenti con la pandemia?

Premettendo che il 2020 è stato il primo anno in cui posso realmente definirmi all’interno del mercato dell’arte contemporanea, posso affermare che questo non si è fermato, anche se, come precedentemente affermato, l’annullamento di mostre ed eventi come le fiere d’arte ha sicuramente precluso a noi artisti e alle gallerie più occasioni di visibilità e vendita.

Il futuro

Come vede il futuro nel campo dell’arte contemporanea?

Preferirei non fare previsioni azzardate visto che siamo oramai condizionati in tutto e per tutto dalla pandemia ancora in atto. Posso però esprimere una mia opinione riguardante la digitalizzazione legata all’arte, che questo lockdown ha fatto crescere.

Questa operazione è assolutamente utile ad esempio per gli archivi e le collezioni di alcuni musei digitalizzati, con immagini ad alta definizione consultabili liberamente, però mi lasciano perplesso le numerose mostre online organizzate in questo periodo, per carità meglio che niente, però credo che l’emozione di vedere un’opera dal vivo non potrà mai essere sostituita, anche se c’è chi crede che quello sarà il futuro...

La collaborazione con Gucci

Come è iniziata la collaborazione con Gucci e in che cosa consiste?

Sono stato contattato a fine giugno e mi è stata proposta una collaborazione riguardante la creazione di Instagram Filters per la collezione in corso. Il concetto del filtro applicato alla collezione è legato alla voglia di evadere dal lock-down mondiale.

L’agenzia di Gucci che si occupa di trovare nuovi artisti per eventuali collaborazioni ha visto nel mio lavoro la soluzione più coerente: una pittura tipicamente italiana che prende dal classico, ma è assolutamente contemporanea, soprattutto nei dipinti in cui faccio convivere più luoghi e situazioni nella stessa tela, e per il dialogo che creo tra loro. Il filtro si chiama “Travelling Bed”, letteralmente letto da viaggio, con il quale il software ritaglia la silhouette di chi lo utilizza e lo inserisce all’interno di una mia opera. È ancora possibile utilizzare il filtro, scaricabile gratuitamente sulla pagina Instagram di Gucci.

Lo sguardo di Giano

Espone regolarmente in qualche galleria?
«Sono rappresentato da Marignana Arte con la quale ho un contratto oramai da un anno circa. A maggio 2020 ho inaugurato con loro la mia prima mostra personale “Lo sguardo di Giano”, curata da Daniele Capra.

Quali progetti ha per il futuro?

Diverse esposizioni sono in stallo e per ora non hanno ancora una data precisa, non sapendo l’evolversi della situazione legata alla pandemia. Ho iniziato da poco una nuova serie di opere ad olio su marmo e una serie di opere su velluto che saranno esposte non appena possibile.

Per approfondimenti sul giovane artista è possibile visitare il sito internet: giuliomalinverni.tumblr.com.

Luca Degrandi

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