Giorno della Memoria 2024: le iniziative ufficiali, della Comunità Ebraica e dell'Anpi
Venerdì il momento istituzionale e ricordo delle vittime della Shoah, due mostre in San Pietro Maritire e la presentazione di un libro
Sarà celebrato venerdì 26 gennaio, per dare modo alle scuole di poter partecipare, il Giorno della Memoria 2024, anniversario dell’abbattimento dei cancelli di Auschwits da parte delle truppe dell’Armata Rossa. Nella foto l'omaggio avvenuto nel 2023.
Due gli appuntamenti istituzionali organizzati da Prefettura, Comune, Provincia e Comunità Ebraica con la partecipazione dell’Ufficio scolastico provinciale, della Consulta degli Studenti e del liceo musicale Lagrangia.
Raduno davanti alla Sinagoga
Il raduno sarà davanti alla Sinagoga dove, alle 10, ci saranno i saluti della presidente della Comunità Ebraica, Rossella Bottini Treves, del prefetto Lucio Parente, del sindaco Andrea Corsaro, del presidente della Provincia Davide Gilardino.
A seguire ci saranno la lettura dei nomi dei vercellesi deportati e uccisi nei lager nazisti: sette di loro sono ricordati dalle pietre d’inciampo postate negli ultimi due anni davanti alle loro case, nella zona dell’antico ghetto in via Monte di Pietà. In loro memoria, sotto la lapide, verrà poi depositata la corona d’alloro. Ad accompagnare la celebrazione saranno gli studenti del liceo musicale Lagrangia che, successivamente, si trasferiranno anche in Prefettura per la seconda parte della celebrazione durante la quale verrà consegnata una medaglia d’onore alla memoria del militare Mario Ferraris, internato. Ad aprire la cerimonia sarà il prefetto, mentre Laura Berardi proporrà una lettura sulla Shoà.
Infine, dopo un intermezzo musicale, sarà presentata e inaugurate la mostra "Il volo di Sara” secondo Davide Lupi con le opere di Nicoletta Fereolato.
Anche nel corso di questa seconda parte della mattinata saranno gli studenti del Lagrangia a offrire la colonna sonora eseguendo alcuni brani musicali particolarmente adatti alla ricorrenza.
Un mormorio lontano: presentazione il 29 gennaio
Sempre letato al Giorno della Memoria, lunedì 29 gennaio 2024, a Vercelli, la Comunità Ebraica organizza. nella sede di via Foa 70 (Sala Foa), alle ore 10, la presentazione del volume di Alberto Lovatto, "Un mormorio lontano. Donne e uomini nei Lager nazisti dalle province di Biella e Vercelli", edito dall’Istorbive.
La presentazione è aperta al pubblico su prenotazione scrivendo alla mail segreteria.comunitaebraicavc@gmail.com.
Il volume di Lovatto ha uno scopo chiaro e preciso: limitare i danni del trascorrere del tempo che rende la storia dei deportati un mormorio lontano non più udibile e comprensibile.
Il dramma delle deportazioni che hanno colpito le province di Biella e Vercelli non deve essere dimenticato ma ripreso, sottolineato, interiorizzato, soprattutto dalle nuove generazioni. È anche a loro che si rivolge l’incontro del 29 gennaio, a breve distanza dal Giorno della Memoria: alla presentazione saranno infatti presenti gli studenti del Liceo Lagrangia, accompagnati dalla professoressa Elisabetta Dellavalle, da sempre impegnata non solo nel suo ruolo di formatore ma anche nel recupero della memoria cittadina.
Parteciperanno inoltre il Presidente dell'ISTORBIVE (Istituto Storico della Resistenza di Biella e Vercelli) Giorgio Gaietta e il direttore Enrico Pagano.
A introdurre l’incontro la Presidente della Comunità Ebraica di Vercelli-Biella, Novara e V.C.O che dà in questo modo seguito al progetto "Ogni Giorno è Memoria".
Questo ha visto la Comunità Ebraica impegnata tra 2022 e 2023 in una lunga rassegna di eventi di divulgazione e approfondimento che hanno coinvolto studenti, ricercatori e pubblico e che hanno fatto da corredo ad un grande obiettivo raggiunto: la posa di 7 pietre d’inciampo dislocate nel centro cittadino a memoria di alcuni degli ebrei deportati da Vercelli e diretti ad Auschwitz. La città e la provincia stessa saranno protagoniste il 29 gennaio, attraverso la disamina dei documenti, delle memorie private, a partire dalla foto di copertina del volume che ricorda Enrichetta Jona in uno scatto nei pressi di Borgosesia, poco prima del tentativo di fuga della famiglia attraverso le montagne mai avvenuto perché furono arrestati prima. Il ritratto era in possesso dei discendenti di coloro che nascosero tutta la famiglia Jona.
L’autore del volume, Alberto Lovatto è interessato in particolare alla storia orale e alla storia e memoria del mondo popolare, si è occupato di storia della seconda guerra mondiale e di deportazione, di memoria del movimento operaio, di storia e memoria delle bande musicali locali, di musica e canzoni della Resistenza. Tra i suoi ultimi lavori in ambito etnomusicale, con Franco Castelli ed Emilio Jona ha pubblicato: “Senti le rane che cantano. Canti e vissuti della monda” e “Le ciminiere non fanno più fumo”, entrambi per Donzelli, Roma; “I canti popolari del Piemonte di Costantino Nigra” e “Al rombo del cannon. Grande Guerra e canto popolare” per Neri Pozza, Vicenza. Si è occupato di organologia etnica e ha recentemente pubblicato con Alessandro Zolt “La ribeba in Valsesia nella storia europea dello scacciapensieri” per LIM, Lucca.
Due mostre dell'Anpi in San Pietro Martire
Fino al 10 febbraio, in occasione delle celebrazioni del Giorno della Memoria e del Giorno del Ricordo, Anpi Città di Vercelli è allestita nell’ex chiesa di San Pietro Martire due mostre legate dal fil rouge dei crimini e delle atrocità commesse dai nazifascisti. Saranno visitabili tutti i giorni dalle ore 17 alle ore 19 e, la mattina, su prenotazione per gruppi o scuole (scrivere a anpicittadino.vc@gmail.com ).
“Terezin …e salutate le rondini” - Disegni e poesie dei bambini del campo” presenta una selezione della raccolta dei 4.387 disegni e 66 poesie dei bambini ebrei deportati nel campo di Terezin, che è conservata al Museo Ebraico di Praga. Tutte le opere furono realizzate nel biennio 1942-1944 nell’ambito dei corsi d’arte tenuti clandestinamente dall’artista Friedl Dicker-Brandeis, come parte di quello che era un programma di educazione per bambini organizzato in maniera clandestina nel campo di Terezin. Prima di essere uccisa, Dicker-Brandeis stipò i disegni e le poesie dei bambini in due valigie che riuscì a nascondere, subito dopo la guerra essi furono recuperati e consegnati al Museo Ebraico di Praga.
Solo pochi dei bambini di Terezin sopravvissero. La gran parte finirono ad Auschwitz-Birkenau dove si trovò ad affrontare la morte e i disegni sono tutto ciò che resta per commemorare le loro vite.
“Testa per dente - Crimini fascisti in Jugoslavia 1941/1945” vuole fornire uno strumento didattico e culturale che serva da stimolo per colmare un grave “vuoto” di informazione nella memoria storica collettiva, soprattutto tra i giovani.
«Le verità sulle tragiche vicende legate alle avventure imperialiste del fascismo italiano - scrivono gli organizzatori - pur essendo note da tempo fra gli studiosi più attenti, sembrano essere continuamente rimosse, per non dire censurate. Questa mostra vuole colmare un vuoto «e aiutare gli italiani di oggi a imparare dalla storia per non ripetere gli stessi errori, e a ricuperare quei valori della Resistenza antifascista che non sono mai stati realmente e coerentemente perseguiti dalla classe di governo – a partire dai mancati processi ai criminali di guerra», scrivno i promotori.