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Favola di Natale: Guareschi interpretato da Sbaratto

Sarà il 22 dicembre al Museo Leone, ma conviene affrettarsi per le prenotazioni

Favola di Natale: Guareschi interpretato da Sbaratto
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Un'illustrazione di Guareschi per la sua "favola".

Un Guareschi natalizio per riprendere il filo di una riscoperta che «Il Porto» aveva già avviato a settembre con una precedente lettura di racconti familiari. L’appuntamento è per giovedì 22 dicembre alle 17.30 nella sala della Cinquecentine al museo Leone per «La Favola di Natale», con Roberto Sbaratto che si farà interprete di una celebre composizione dello scrittore, polemista, disegnatore che, da prigioniero di un lager nazista portò nel Natale del 1944 un po' di luce fra i suoi compagni di sventura. Lo spettacolo è stato presentato al Museo Leone nei giorni scorsi.

Le muse di Guareschi

«La favola di Natale - ha osservato Cinzia Ordine - è ancora oggi molto attuale a quasi ottant’anni di distanza, per questa ragione rappresentarla, ci è parso un bel messaggio. Riproporremo il ricordo di quel Natale lontano in cui Guareschi raccontò la sua favola ai prigionieri del campo di concentramento di “Oflag X” di Sandbostel in cui si trovava. Soprattutto in questo momento in cui ci arrivano gli echi di una guerra non troppo lontana. Ispirato dalle sue tre muse: la fame, il freddo e la nostalgia, Guareschi tenne un diario clandestino, in cui scrisse anche la Favola di Natale. Ispirato dalla nostalgia per il figlio Albertino di quattro anni. Guareschi aveva la capacità di leggere i fatti più drammatici in chiave ironica e ciò gli permise, accompagnato dalla musica di Arturo Coppola, anch’egli prigioniero, di scaldare i cuori dei prigionieri».

Un incontro al crocevia tra pace e guerra

Roberto Sbaratto ha poi ricordato altri dettagli: «La favola racconta del piccolo Albertino che accompagnato dalla nonna, il cane Flick e una lucciola si incontra con il papà al crocevia tra il mondo della pace e quello della guerra, per festeggiare finalmente uniti il Natale. I prigionieri tra cui Guareschi, erano italiani che non avevano aderito alla repubblica di Salò e vennero perciò “sballottati” da un campo di prigionia all’altro».
Un altro aspetto riguarda come il testo di Guareschi venne accolto dopo il conflitto: «Per questa favola - ha aggiunto Sbaratto - Guareschi, verrà criticato nel dopo guerra con la sua entrata in politica, poiché per alcuni la resistenza non si faceva con una favola sdolcinata e qualunquista, quando in realtà fu di conforto per quei soldati che la ascoltarono e come disse lo stesso Guareschi - tutti uomini maturi che trovarono naturale che io, per Natale raccontassi loro una favola».

Un ringraziamento particolare da «Il Porto» è andato a Luca Brusotto conservatore del museo Leone, alla Farmacia Moderna che ha voluto dare un contributo per la realizzazione dell’evento insieme alla Fondazione Crv.
La lettura si terrà giovedì 22 dicembre alle 17.30 nella sala della Cinquecentine. Al termine una fetta di panettone sarà occasione per uno scambio di auguri che è ormai una tradizione al museo nell’imminenza del Natale

L’ingresso sarà di 10 euro ed è gradita la prenotazione. Per ulteriori informazioni è possibile telefonare al 0161 -253204 fino a venerdì alle ore 12.30 e al 379-2834818 venerdì e sabato pomeriggio dalle 15 alle 17,30.

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