Nelle foto alcune vedute di Casa Alciati.
Si parla spesso di “cortile di casa Alciati”, per indicare una delle parti del Museo Leone, che è composto appunto dal complesso di casa Alciati, dalla manica di raccordo degli anni Trenta in cui ci sono la maggior parte delle sale storiche e infine Palazzo Langosco. Un “unicum” davvero raro in cui i tesori realizzati da grandi vercellesi sono oggi fruibili a tutti.
Casa Alciati è l’ingresso del Museo Leone, il suo cortile accoglie i visitatori e stupisce i passanti di Via Verdi che, sbirciando dentro, credono di osservare il chiostro di un convento.
È stata abitata da gente umile e lavoratrice; nonostante abbia visto i natali di Camillo Leone e sia stata la sua prima dimora, anche a lui ha celato gelosamente un tesoro.
Gli affreschi del Cinquecento
Dopo quasi quattro secoli tra il 1930 e il 1934, sotto lo scialbo delle pareti di 9 ambienti, si svelò uno dei più importanti cicli pittorici del primo Cinquecento piemontese che restituí all’edificio la sua nobile origine.
Tutto questo è Casa Alciati che domenica 26 marzo alle ore 16 aprirà le porte delle sue stanze per svelare ancora oggi i suoi tesori e in parte i suoi segreti a chi vorrà essere un ospite di altri tempi.
La visita guidata è compresa nel biglietto d’ingresso al museo.
La prenotazione è obbligatoria al 3483272584.