Cultura

Attraverso le Alpi: 250 foto in mostra ad Alagna

Un evento di grande rilevanza documentaria e culturale in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Vercelli.

Attraverso le Alpi: 250 foto in mostra ad Alagna
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“Attraverso le Alpi” giunge in questo 2021, dopo il battesimo dello scorso anno, alla seconda edizione.

Per quanto riguarda la nostra Provincia il progetto si presenta con una Mostra, organizzata con la collaborazione dell’Ordine degli Architetti di Vercelli, che si svolgerà il 9 all'11 agosto 2021, con orario di apertura dalle 15 alle 19 (con
l’osservanza delle normative di prevenzione e contrasto al Covid19 in vigore nel periodo) presso il Palazzetto dello Sport di Alagna, per poi proseguire nei prossimi mesi in altre località della provincia.

I promotori

Si tratta di uno dei progetti più qualificanti della “Associazione Architetti Arco Alpino”, che riunisce gli Ordini Professionali degli Architetti, Paesaggisti, Pianificatori e Conservatori delle province di Aosta, Belluno, Bolzano, Cuneo, Novara e Verbano Cusio Ossola, Sondrio, Torino, Trento, Udine e, naturalmente, Vercelli: oltre 15 mila Professionisti iscritti.

Storia dell'associazione Arco Alpino

L’Associazione è nata nel 2016 seguendo l’intuizione di tanti professionisti che da tempo avevano colto l’esigenza di dare “voce alla Montagna” o, almeno, “più” voce: perché la Montagna è cultura, sport, economia, turismo, ma pone e
propone anche un impegno particolare dal punto di vista dell’attenzione che il territorio merita ed esige da punto di vista professionale.

Che significa, anche e soprattutto, saperne “leggere” l’identità, le trasformazioni, le aspettative di valorizzazione.

L’Associazione ha subito puntato su occasioni di impegno molto pratiche.
Si sono messi a confronto, per esempio - in una delle prime iniziative, nel 2016, soltanto pochi mesi dopo la nascita
dell’Associazione - i progetti di valorizzazione e recupero di borgate e alpeggi.

A Bolzano, si sono presentati oltre 240 lavori, premiando i quattro migliori.

Il Piemonte vide sul primo gradino del podio il “Recupero della Borgata Paraloup” in Valle Stura.

Oggi, per il secondo anno, gli Architetti si cimentano con una delle componenti essenziali per ogni attività progettuale e non solo in montagna: la realizzazione di materiale fotografico.

Un prezioso racconto fotografico

Un racconto fotografico “scritto” da più di 250 professionisti, dall’estremo confine occidentale francese a quello orientale sloveno, centinaia di scatti selezionati, 10 territori provinciali coinvolti e indagati a fondo, migliaia di chilometri di percorsi, 12 valli, soprattutto secondarie, e un proposito: indagare i segni, le tracce e i caratteri che servono a raccontare la storia del vasto paesaggio culturale alpino fatto di architetture, linguaggi e usi.

E rintracciarne - attraverso le forme dell’abitare, le risorse, le produzioni e i meccanismi di ieri e oggi - segnali e moniti di abbandono e degrado e, all’opposto, esempi di riappropriazione contemporanea.

Tre modi di riscoprire la montagna

Tre sono i “capitoli” nei quali si sviluppano queste pagine fotografiche.
Il primo è mirato alla conoscenza e valorizzazione della “residenzialità”: dedicato alle “forme dell’abitare”, spostatesi
con le residenze in bassa-media valle, lasciando comunità rese mute dallo spopolamento, immobili abbandonati o vuoti per lunghi periodi; e un’urbanizzazione del fondo valle con un carattere fortemente estraneo al contesto alpino.

Il secondo capitolo prende in esame il lavoro, le risorse e la produzione.
Dall’agricoltura, alla pastorizia, fino all’attività estrattiva e mineraria (ne è un esempio proprio la Valsesia ed Alagna in particolare), passando per opifici dismessi, caseifici (testimoni anche di un passato ad alto tasso abitativo e non
solo di vocazioni agroalimentari locali) che memorie contrassegnano il territorio?

Infine, il terzo capitolo che riprende le forme della convivenza uomo-montagna. Reti, chiodature, protezioni, strade, ponti, sentieri, bacini di raccolta, terre armate, dossi, muri e parcheggi, ma anche piccoli e misteriosi marchingegni segnalati come pericolosi -che imbrigliano, avvolgono, tagliano, superano i pendii, sostengono, creano connessioni, avvicinano, aderiscono alla roccia e disegnano paesaggi.

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