Artes Liberales: Il dolore nascosto, mostra contro la violenza sulle donne
Allestita al foyer del Dugentesco fino a lunedì 25 novembre
Sabato scorso, 16 novembre 2024, si è aperta la mostra collettiva promossa da Artes Liberales al Salone Dugentesco, dal titolo “Dolore nascosto”. Il tema su cui numerosi artisti del sodalizio presieduto da Pino Croce si sono cimentati con varie tecniche riguardo la violenza sulle donne ed è stato il primo evento in vista della scadenza del 25 novembre.
Domenica 24 novembre sarà invece dedicata, sempre nel contesto della mostra a un evento musicale (leggi l'articolo)
Per l’occasione a presentare il progetto è stata Renata Ferrari che ha ringraziato Croce e la moglie Gianna Luparia (assenti per motivi di salute), il Comune di Vercelli per la sala, i colleghi artisti e il pubblico intervenuto.
«Ciascuno deve fare la sua parte - ha detto - e noi artisti l’abbiamo fatto... Non so dare motivazione a tragedia, una cosa possiamo fare, lavorare nella famiglia sul lavoro, in palestra perché la somma dei vari microcosmi forma la società».
Se domani non torno
A dare più forza a quanto si vede nelle opere esposte c’è stata la lettura di una famosa poesia della poetessa peruviana Cristina Torres-Cáceres: “Se domani non torno letta in spagnolo da Maria Ester Laura Clemente. Ospite dell’inaugurazione la capo area giuridico pedagogica del carcere di Billiemme Valeria Climaco.
«Molte delle 25 donne recluse della sezione femminile - ha ricordato - hanno nel loro vissuto ferite mortali dal punto di vista psicologico per violenze patite. Mentre nella sezione maschile praticamente la metà dei detenuti è in carcere proprio per maltrattamenti in famiglia o vere e proprie violenze sessuali. Molte di queste persone arrivano a rendersi conto di quello che hanno fatto e a riconoscerlo, in carcere grazie al lavoro di specialisti che cercano di rieducarli».
Un appello particolare lo ha fatto alle insegnanti: «Mi rivolgo alle maestre di scuola, se vedete un bambino assente, che non rende come dovrebbe, triste e solitario cercate di capire l’origine del disagio, spesso oltre alle madri sono proprio i bambini a soffrire quando ci sono violenze psicologiche o fisiche in famiglia». Climaco ha ricordato anche il protocollo che è stato attivato con il Comune per uomini autori di violenze, sempre nell’ottica di fargli comprendere i loro errori ed evitare che peggiorino.
Gli espositori
Le opere presenti nella collettiva sono di: Laura Benazzo, Elisa Cattin, Silvano Coggiola, Pino Croce, Bruno De Marco, Piera Degrandi, Fedora Federico, Renata Ferrari, Maria Rita Fogliasso, Alketa Licka, Jessica Lostia, Costantino Lucca, Gianna Luparia, Francesca Matera, Marco Mattiuzzi, Anna Maria Minella, Liana Osti, Irene Penazzi, Paolo Poli, Aurora Rizzo, Maria Teresa Serra, Maria Serrabini, Rita Spagnolo. Il “dolore nascosto” è stato analizzato in tutte le sue forme, cogliendo tutta la tragedia che troppe donne continuano a subire.
La mostra sarà aperta a ingresso libero venerdì 22, sabato 23, domenica 24 e lunedì 25, dalle 16 alle 18,30, fino alle 19,30 la domenica.
A tutte le donne presenti alla vernice “Artes Liberales” ha donato un ciondolo da tenere per ricordarsi l’impegno della lotta alla violenza.
Considerazioni d'autore sulla collettiva
Sulla mostra ecco un ulteriore approfondimento di Marco Mattiuzzi.
L’inaugurazione della mostra Dolore nascosto si è rivelata un evento denso di emozione e significato, capace di toccare le corde più intime dei presenti. Nella suggestiva cornice del Foyer del Salone Dugentesco di Vercelli, l’atmosfera si è subito riempita di una palpabile tensione emotiva, che ha trovato il suo apice nella lettura bilingue della poesia di Cristina Torres-Caceres, "Se domani non torno".Questo componimento, letto nella sua lingua originale e accompagnato da una traduzione frase per frase in italiano, ha tessuto un dialogo tra due mondi, due culture, due sensibilità, riuscendo a trasmettere in modo universale un messaggio di struggente intensità. Ogni parola pronunciata pareva scavare nelle profondità dell’animo umano, evocando un senso di perdita, di precarietà dell’esistenza, e di un’assenza che si fa presenza. La sala, gremita di spettatori, è rimasta immersa in un silenzio quasi religioso, un silenzio che sembrava amplificare la forza delle immagini evocate dal testo.La mostra stessa, con il potente simbolismo visivo della panchina rossa – emblema ormai universale della lotta contro la violenza sulle donne – e con elementi evocativi come la rosa e le scarpe rosse, ha fornito una cornice perfetta per l’intensità del momento poetico. La poesia "Se domani non torno" ha trovato così un’eco naturale nell’allestimento della mostra, intrecciando il linguaggio visivo con quello verbale in una sinergia che ha amplificato il messaggio. Il “dolore nascosto”, filo conduttore della mostra, è emerso con forza e autenticità, rivelandosi tanto intimo quanto universale.La scelta di tradurre frase per frase, piuttosto che offrire una lettura separata delle due lingue, ha permesso di costruire un ponte emotivo tra il testo originale e il pubblico, eliminando ogni barriera linguistica. Questo processo ha reso il messaggio della poesia immediatamente accessibile e profondamente toccante, permettendo a ogni spettatore di immergersi completamente nel significato e nell’intensità del componimento.In conclusione, l’inaugurazione non è stata solo un momento artistico, ma un autentico rito collettivo, un’occasione per riflettere sul dolore, sull’assenza e sull’urgenza di ricordare e dare voce a chi voce non ha più. "Dolore nascosto" e la lettura di "Se domani non torno" hanno dimostrato, una volta di più, che l’arte può e deve essere uno spazio di connessione, memoria e trasformazione. Un plauso agli organizzatori e al pubblico, che con il loro ascolto attento hanno reso questo evento un’esperienza realmente indimenticabile.