ARTE: Metamorphoses, Valentina De Luca a Studio 10
La giovane artista 21enne ha inaugurato venerdì 10 febbraio la sua prima personale, con un tema tosto, che ha saputo svolgere con personalità.
La giovane artista 21enne ha inaugurato venerdì 10 febbraio la sua prima personale, con un tema tosto, che ha saputo svolgere con personalità.
«Metamorphoses», metamorfosi, parola magica che indica l'ineluttabilità del cambiamento, continuamente moriamo e continuamente rinasciamo, l'esperienza ci muta e ci fa diventare altro da ciò che eravamo. Farfalle? Cioè esseri migliori dopo la rinascita? E' un tema molto tosto ma la giovane Valentina De Luca lo ha scelto proprio per mettersi alla prova nella sua prima personale, accolta da «Studio Dieci» che ha la mission di dare ali ai giovani. «Ti auguro di avere una lunga e soddisfacente vita artistica – ha detto Carla Crosio, presidente del centro culturale – ma quando avrai delle difficoltà ricorda che è grazie a loro che si cresce». Diego Pasqualin, direttore artistico, ha invece posto delle riflessioni sul tema: «Ciò che è angelico è spesso anche diabolico, ma in Occidente non sappiamo vedere l'uno nel duplice».
Partendo proprio dal tema del “doppio” ecco come si può fruire/leggere questo percorso espositivo. Ogni immagine è realizzata con un semplice processo di computer-grafica che è la “simmetria speculare”, prendete un disegno e ribaltatelo a specchio, nella zona di confine delle due immagini accadono cose interessanti... e i due estremi sono uguali ma opposti, coesistono in un tutto maggiore della loro somma, insieme al bene c'è il male, la luce è tale perché può stagliarsi nell'ombra... La farfalla esprime questo concetto in modo naturale, nei suoi motivi, da molto tempo prima che esistessero i pc. La farfalla è il filo rosso della mostra di Valentina, proprio perché simbolo primario della metamorfosi. Ma, prima di proseguire, meglio riportare le stesse parole dell'artista: «Il mio desiderio è unire grafica e pittura, per questo, dopo il Liceo Artistico di Vercelli sono ora all’Accademia di Belle Arti Europea del Media a Novara, nel corso di Grapich Design e Art Direction. Nelle sale al piano terra ci sono immagini stampate su forex e altre su carta fotografica, che sono direttamente legate alle «Metamorfosi» di Ovidio, sono creature mitologiche a cui ognuno può dare forma... un po' come il “test di Rorschach”, tema su cui sto lavorando per preparare la tesi di laurea triennale... Ogni stanza rappresenta una trasformazione anche di tecniche, al piano superiore le tecniche si mutano in video, installazioni con l'uso di plexiglas, e il tema diventa più anatomico, con opere che rappresentano una sorta di radiografia artistica dell'anima».
Ma nel piano superiore c'è anche la fase primaria del lavoro svolto, i disegni su carta, serviti come “matrici” per la successiva elaborazione digitale. La metamorfosi è anche quella dell'arte che “migra” verso nuovi “contenitori” ma senza perdere la sua fisicità. Un esordio positivo per un'artista che certo ha davanti tanta strada per evolversi a livello tecnico e “poetico”, ma già ha le idee ben chiare in testa.
La mostra è visitabile fino al 26 febbraio dal venerdì alla domenica (18-19,30). Ingresso libero, vale veramente la pena.