ARTE: I dialoghi naturali di Giulio Agostino in San Vittore
Inaugurata una valida e accattivante mostra nella ex chiesa di Largo Dazzo.
Inaugurata una valida e accattivante mostra nella ex chiesa di Largo Dazzo.
Il colore blu predomina le opere di scultura esposte in San Vittore per la personale di Giulio Agostino inaugirata venerdì 30 giugno. Questo colore avvolge le cortecce che l'artista ha raccolto nei boschi e composto in una parte importante dei suoi "Dialoghi naturali" che esplorano "la spiritualità e la tensione al trascendente attraverso la natura".
Come ha ricordato all'inaugurazione Domenico Papa, del Ministero attività culturali a Torino, "Il colore blu non esisteva nella cultura ellenica, in greco antico non c'è neanche una parola per indicarlo. Venne portato alla fine dell'Impero romano dalle popolazioni barbare che si dipingevano il corpo di blu per spaventare i nemici, poi divenne il colore del manto della Madonna e dunque un simbolo di trascendenza".
Sono molte le chiavi di lettura dell'esposizione, del resto la natura è sempre un interlocutore dell'artista, non esiste scultore o pittore che non abbia dovuto appunto "dialogare", con le forme della natura, ma anche con se stesso, al fine di trovare, per il tramite della natura, il proprio vero io nascosto.
In questo percorso espositivo, curato splendidamente da Marta Concina, vi sono molte domande che una mente sensibile può rivolgere al mondo della natura, ci sono anche delle risposte, ma non sono evidenti, vanno cercate e probabilmente sono diverse per ognuno.
Alla "vernice" della mostra oltre allo stesso autore hanno preso parte anche l'architetto Daniele De Luca, direttore dell'Ufficio Beni Culturali della Diocesi, che ha ricordato ancora una volta l'importanza di condividere uno spazio così particolare come San Vittore, chiesa sconsacrata, rinata per l'arte contemporanea. L'assessore Daniela Mortara ha, per parte del Comune, sottolineato il valore dell'iniziativa.
Da segnalare ancora l'accorta illuminazione che è parte integrante di quella, che come Papa aveva segnalato, è da intendersi come una sorta di installazione unica, a cui si aggiunge una rassegna di quadri nell'ultimo ambiente del percorso espositivo.
E' aperta fino al 30 luglio dal venerdì alla domenica dalle 16,30 alle 19,30. La chiesa è sita in largo Dazzo, l'ingresso è libero.