Area Anfiteatro Vercelli: Italia Nostra auspica visite guidate per farla scoprire
Nel cantiere di corso De Rege sono già emerse importanti strutture, un appello per farle conoscere a tutti
I lavori nell'area dell'anfiteatro romano, nello splateato che si trova a lato di corso De Rege, sono in atto e stanno emergendo parte delle murature. Si tratta delle opere che il Comune ha previsto per arrivare a realizzare un parco archeologico fruibile.
La sezione vercellese di “Italia Nostra”, auspica apposite visite guidate per la cittadinanza tramite un apposito comunicato. Opportunità chiesta anche per altre aree della città altrettanto meritorie di essere adeguatamente promosse.
L'auspicio di Italia Nostra
«La Sezione di Vercelli di Italia Nostra, desidera comunicare che, nell’ambito delle iniziative indicate dalle Giornate Europee del Patrimonio, relativamente agli scavi ed ai ritrovamenti archeologici, da tempo segue costantemente il recupero del patrimonio archeologico cittadino. Al tal riguardo abbiamo sollecitato la Soprintendenza a prendere in considerazione di effettuare una visita guidata (e gratuita) per la cittadinanza agli scavi in corso dell’anfiteatro romano di corso De Rege.
Allo stesso modo è stato richiesto anche di dare la possibilità per i cittadini interessati di visitare l’ultimo ritrovamento di antiche mura, rinvenute durante gli scavi dietro all’ex Enal, in corso di recupero a scopi culturali.
Infine, la sezione vercellese di Italia Nostra si rende interprete dell’opinione pubblica vercellese chiedendo al Comune di Vercelli la sistemazione, non più rinviabile, degli importanti ritrovamenti archeologici scoperti durante la costruzione della Torre Libraria (area Pisu).
Contestualmente si auspica che, dopo circa 4 anni, si possa finalmente valorizzare e recuperare per la pubblica fruizione “la domus romana”e l’antica chiesa di S. Stefano de Civitate, siti nell’area del “Brut Fond”.
Vi rendiamo disponibili per qualsiasi iniziativa volta a far conoscere questo importante patrimonio archeologico cittadino sia all’opinione pubblica vercellese, sia ai turisti in visita alla nostra città».
Anfiteatro: una storia lunga oltre mezzo secolo
La storia di questo "sito" è veramente singolare. Negli anni Settanta Dario Gaviglio e la sua famiglia, spalleggiata anche da giornalisti illuminati e dall'indimenticato professor Pino Bo, portò avanti con caparbietà la ricerca di questo monumento. Furono inizialmente ignorati o alla peggio derisi anche dagli ambienti ufficiali della Soprintendenza di Torino, Vercelli era una città troppo poco importante per averlo!
Invece l'anfiteatro c'era eccome, gli studi dei Gaviglio, anche con tecniche innovative per il tempo, lo dimostrarono a tutti gli scettici.
I primi scavi sistematici ordinati dalla Soprintendenza furono nel segmento che confina con viale della Rimembranza, nelle pertinenze di un terreno privato, ed emersero cisì le fondazioni di uno spicchio della struttura.
Secondo le stime dei Gaviglio (Centro Studi Vercellae) ma anche di altri come Marco Reis e gli storici de "La Rete" poteva essere stato anche più grande di quello di Verona, ma una buona parte dovrebbe articolarsi sotto viale della Rimembranza, dunque difficilmente potrà mai essere portato interamente alla luce.
Sono solo cenni di una vicenda che non è ancora finita, c'è comunque già abbastanza di evidente perché meriti di essere visto dai vercellesi. Fu fatto in passato, con una notevole affluenza, e potrebbe essere interessante riproporlo in modo allargato.
Noi abbiamo perso molto tempo per convincere le Autorita' dell'esistenza dell' anfiteatro romano e di Santo Stefano De Civitate. Il primo ritenuto di epoca medioevale o muri del 1700.Il secondo ritenuta non piu' esistente perche' abbattuta. Con le mani legate da leggi antiquate e vecchie, osteggiati ed impediti da saccenti politici e palazzinari, abbiamo aggirato gli ostacoli, utilizzando tecnologie all'avanguardia per i tempi, e non invasive. I risultati sono stati vantaggiosi per la collettivita' e svantaggiosi per noi perche' abbiamo ottenuto per tutta risposta un infinita: di grane e di spese. Chi vuole un approfondimento e' ben accolto telefonando al 338 9587264
Penso che negli anni si sia perso troppo tempo, i ritrovamenti del "Brüt Fond,in via Filippa di Martiniana risalgono a oltre 40 anni fa, QUARANTA, da allora tutto ciò che si è pensato di fare è stato coprire gli scavi con lamiere, che tutt' oggi campeggiano nella loro maestosa bellezza. Non c'è mai stata la reale volontà di recuperare quell' angolo. Speriamo che quelle di oggi non siano sempre e solo parole gettate al vento. Grazie per l'ospitalità. Massimo Perucca.
Sono positivamente colpita! Qualunque iniziativa x portare tutti a conoscenza del tesoro, inestimabile, di cui siamo custodi, non potra' che essere necessaria, giusta, condivisa....speriamo in breve tempo....grazie a tutti! Laura