ANNI 80 A VERCELLI: La musica dei Toto nel bar di Cecco
Nuova puntata della gettonatissima serie di "amarcord" firmati da Christian Rossi.
Nuova puntata della gettonatissima serie di "amarcord" firmati da Christian Rossi.
Abbiamo già trattato moltissimi argomenti in questa rubrica ma quel che ci piace un po’ di più è ricordare i luoghi, i locali più frequentati dai vercellesi. Locali che oggi che purtroppo non esistono più. E oggi vorremmo ripercorrere una tipica serata autunnale degli anni ottanta, magari nebbiosa. Nonostante non si vedesse al di fuori della finestra, nulla ci fermava, bicicletta, motorino o vespa e si usciva lo stesso (se qualche giovane stesse leggendo questa puntata, si faccia raccontare dai nonni o dai genitori la differenza della nebbia dei giorni d’oggi a quella di allora). Erano gli anni in cui non si sapeva nemmeno cosa fosse un «apericena» (e vivaddio!) e se vogliamo dirla tutta, l’aperitivo era cosa per pochi. Il punto di ritrovo con gli amici era sempre il solito bar che si frequentava quotidianamente, due chiacchiere al volo, ci guardavamo attorno per vedere se eravamo tutti e poi, finita la coca o la birretta, via a cena in pizzeria. Una delle prime pizze in compagnia con gli amici, la mangiai in una pizzeria in pieno centro sul corso Libertà. Si chiamava “Da Armando”: ricordo l’ospitalità, la simpatia e l’atmosfera familiare che si respirava in quel locale dall’arredamento classico e non futuristico come le pizzerie di oggi, la pizza molto buona e noi giovani trattati sempre con un occhio di riguardo. Era bello vedere tavolate di giovani: a quei tempi con la paghetta del fine settimana, si poteva tranquillamente mangiare fare serata e avanzare ancora qualcosa per la domenica pomeriggio (siamo un po’ nostalgici della nostra cara, vecchia e adorata Lira). Ma torniamo alla nostra serata, dopo aver consumato la cena a base di pizza e birra, aver scherzato col proprietario, usciti dalla pizzeria, in sella al nostro motorino ci recavamo a far serata: la direzione che prendavamo era quella di corso Rigola, e grazie alla nebbia e ai passaggi nelle viette più nascoste, con gli amici caricati in motorino raggiungevamo il “Cecco”. Sinceramente non sono così poi tanto sicuro che il locale si chiamasse davvero così, ma per tutti noi era quello, per via del nome del proprietario. Un localone bello grande, con un salone dove addirittura ci si poteva mangiare, adibito anche a birreria con musica dal vivo. Erano davvero tantissimi i giovani che frequentavo il locale, ricordo le serate di pienone, dove la gente era nel corridoio che portava all’ingresso della sala, e addirittura giovani all’esterno del locale a chiacchierare, a ridere e scherzare. Andare da Cecco era quasi diventata una tappa obbligatoria a Vercelli, era impossibile non divertirsi o incontrare amici e gente nuova da conoscere. A frequentare il locale, erano ragazzi di ogni età, negli anni ottanta si sapeva stare insieme e convivere con tutti. Ricordo un ragazzo di poco più grande di me che frequentava “il Cecco” ed era amante di un gruppo che negli anni 80 ha fatto la storia della musica, ed in suo “onore” oggi vorrei parlarvi proprio di questo gruppo: i Toto!
I Toto sono una rock band statunitense formata a Los Angeles nel 1976 da alcuni dei più famosi ed esperti musicisti dell'epoca. Definiti da Eddie Van Halen come collettivamente i migliori musicisti sul pianeta, i componenti del complesso sono famosi non solo per le capacità tecniche in studio ma anche per uno stile musicale che combina elementi provenienti dalla musica rock, in particolare progressive rock, hard rock, con pop, soul, funk, R&B e jazz, che li rende apprezzati da una grande varietà di pubblico. In più di 35 anni di carriera hanno pubblicato 28 album e venduto complessivamente più di 40 milioni di dischi. La scelta del nome della band deriva dal batterista Jeff Porcaro, che al momento della registrazione delle prime demo aveva appena visto il film «Il mago di Oz», in cui il cane di Dorothy, la protagonista del film, si chiama «Toto». Toto, dunque, venne utilizzato da Jeff Porcaro per personalizzare le prime cassette-demo registrate in studio. Solo successivamente il nome divenne definitivo: fu David Hungate, bassista del complesso, a far notare che in latino la parola toto significa "totale", "che comprende tutto". Nel settembre del 1978 il complesso debuttò con l'album omonimo, contenente il singolo «Hold the Line», che rapidamente scalò le classifiche. La band venne acclamata a livello internazionale e ottenne una nomination per i Grammy Awards nella categoria "Best new artist", all'inizio del 1979. Dopo due album accolti «tiepidamente» nel 1982 arrivò «Toto IV» con cui il gruppo raggiunse i vertici assoluti: l'album vinse 6 Grammy Award, inclusi "Record of the Year" per Rosanna, "Album of the Year" per Toto IV e "Producer of the Year". Dall'album vennero estratti quattro singoli: Rosanna, Make Believe, Africa e I Won't Hold You Back. Africa, probabilmente la canzone più famosa dei Toto, raggiunse le vette delle classifiche nel febbraio del 1983 e godette di ampi passaggi in radio. Il gruppo tuttavia non la amava troppo tanto che rischiò di essere tagliata fuori dall'album prima della sua pubblicazione. Rosanna fu la canzone che portò i Toto ai Grammy awards. La canzone non è dedicata all’attrice Rosanna Arquette (ai tempi fidanzata di Steve Porcaro, secondo tastierista) come erroneamente si pensa: semplicemente venne scelto un nome che ben si adattava alla alla musica. Nel video appaiono Patrick Swayze e una giovane Cynthia Rhodes, protagonista del film Staying Alive.