Alterego a Studio 10: mostra omaggio ad Andrea Agliaudi
Nella galleria di piazzetta Pugliese Levi, inaugurazione sabato 16 settembre
Nella foto in evidenza l'esposizione "Alterego" con le opere di Andrea Agliardi a Varallo.
Dopo i due anni che sono stati segnati dagli eventi del Cinquantennale è al via una nuova stagione espositiva del Centro Culturale Studio 10 di piazzetta Pugliese Levi,
Le "mission" di Studio Dieci
Il sodalizio presieduto da Carla Crosio riparte con le sue storiche "mission", dare spazio all'arte giovane e allo stesso tempo fare di Vercelli un crocevia d'arte internazionale, portando ai vercellesi espressioni originali e aggiornate dell'Arte Contemporanea.
Alterego si inaugura sabato 16 settembre
La prima mostra si inaugura sabato 16 settembre 20323, alle ore 17, con “Alterego”, una selezione di opere di Digital Art realizzate dall’artista postuese Andrea Agliaudi.
Una mostra che fa riflettere su un tema che è alla base da sempre di ogni forma di arte: eternare il proprio ricordo, perché certamente l'amore è più forte della morte, ma anche l'Arte lo è.
Lasciamo però spazio alla presentazione dell'ottima Piera Mazzone, direttrice della Biblioteca di Varallo e figura di spicco della cultura provinciale. Agliaudi era di Postua e Piera, degli artisti, scrittori e personaggi valsesiani è certo la più titolata a trattare.
La Fondazione Agliaudi
Quest’anno le opere di Andrea erano già state esposte a Guardabosone, in Biblioteca a Varallo, dove era stata ufficialmente presentata la Fondazione Andrea Agliaudi che si è costituita a Postua il 14 giugno 2022, a Borgomanero, alla Galleria “Borgo Arte”, e cinque opere erano presenti all’evento “Art on loop” organizzato a Milano dalla Galleria Londinese “The Holy art”.
La Fondazione ha sede nella casa di Andrea e consentirà di conoscere tutti campi in cui il giovane artista si è applicato da autodidatta dotato di uno straordinario talento naturale, lasciando molte opere inedite. Il Presidente della Fondazione, Lorenzo Beccaro, ricorda che tra gli obiettivi che si propone c’è quello primario di intensificare l’attività di conoscenza e valorizzazione delle opere del giovane e talentuoso artista prematuramente scomparso. Le opere digitali devono essere rese fruibili ad un pubblico più vasto e quindi si stanno prendendo contatti con enti specializzati nello studio e nel restauro. Per ora è già disponibile il catalogo presentato da Beatrice Resmini, curatrice del Museo di Arte Moderna di Treviglio.
Un artista tra tradizione e digitale
Andrea si cimentò nella pittura, scultura su pietra, intaglio del legno e parallelamente composizione di musica elettronica. Carboncino e acrilico sono solo le prime tappe di un percorso che trova piena soddisfazione nella Digital Art, definizione allargata che comprende qualsiasi opera, o pratica artistica, che si avvalga della tecnologia digitale come parte del processo creativo o di presentazione, o più specificamente arte computazionale che interagisce con i media digitali: gli artisti utilizzano softwares potentissimi al posto di pennelli e scalpelli, usano dati al posto di tempera, pittura e bronzo, hanno competenze da programmatori, intelligenza da scienziati ed estro da artisti. Sfruttando tutte queste potenzialità Andrea ha saputo dare forma e colore ai dati statistici e alle formule fisiche o matematiche: trasformando i numeri in oggetti che si muovono a ritmo di musica, le sequenze di DNA in alberi tanto alti da non intravederne le chiome.
Gli occhi di luce sulla valigia
Questo giovane artista non trovò pace, come il protagonista di una sua tavola, un viaggiatore che volontariamente scende dal treno, con la sua valigia e due occhi di luce. Noi, che siamo ancora in viaggio, siamo chiamati ad interrogarci, a capire ed interpretare. In un tempo che ama la semplificazione, soffermarsi a guardare un’opera ed acconsentire di esserne disorientati, per cercare di capire, di immaginare una realtà multiforme, che assume aspetti diversi a seconda della prospettiva dalla quale la si guarda…o la si vive, è un modo per imparare ad accettare e capire il disagio di molti adolescenti e giovani che cercano a fatica il loro senso di stare al mondo, accompagnandoli verso quella luce che s’intravede, quegli occhi gialli, grandi, che popolano le opere di Andrea Agliaudi.
Non si può fermare la primavera
Il 2 settembre è morto il padre di Andrea: Giovanni, un gentiluomo che, con la moglie Carla, non si lasciò annientare dal dolore più grande che si possa provare sulla terra, la morte di un figlio, perché l’oblio è un muro da abbattere, e quindi volle che il talento venisse conosciuto e valorizzato. Giovanni ha chiuso gli occhi con un sorriso, sapeva di aver lasciato in buone mani la memoria di Andrea, perché si può spezzare un fiore, ma non fermare la primavera.
Lorenzo Beccaro a Milano a Art on loop accanto alle opere di Andrea
Mostra “Alterego” a Guardabosone.
Lorenzo Beccaro e i genitori di Andrea Carla e Giovanni
Alterego mostra di Andrea Agliaudi;
Piera Mazzone