Cultura

Al Museo Borgogna di Vercelli arriva "La lapidazione di Santo Stefano"

L'opera è appartenente alla bottega di Bernardino Lanino

Al Museo Borgogna di Vercelli arriva "La lapidazione di Santo Stefano"
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Dal 15 settembre 2023 al 9 agosto 2024, l’opera di proprietà di Banca Patrimoni Sella & C., La
lapidazione di Santo Stefano, sarà presentata nella sala “delle vele” di B. Lanino, in dialogo con la
prestigiosa collezione del Cinquecento piemontese del Museo Borgogna di Vercelli.
L’esposizione della tela, precedentemente presentata e ospitata presso il Museo del Territorio di
Biella, conferma la volontà di BPS di essere parte attiva di un sistema culturale capace di valorizzare
il proprio patrimonio.
La collaborazione con il Museo Borgogna, iniziata nel 2018 con l’inserimento in collezione
permanente del capolavoro di Gerolamo Giovenone, di proprietà BPS, Adorazione del Bambino con
i santi Francesco d’Assisi e Antonio da Padova, prosegue con questa iniziativa, con soddisfazione
del presidente del Museo, l’avvocato Francesco Ferraris e dell’Amministratore delegato di Banca
Patrimoni Sella & C., Federico Sella.
La lapidazione di Santo Stefano, riscoperta in una collezione privata e successivamente acquisita da
Banca Patrimoni Sella & C. nel 2022, divenne occasione per l’avvio di una serie di studi confluiti nel
catalogo pubblicato da Edizioni Palazzo Bricherasio, disponibile nel bookshop del museo.
La tela, inizialmente gravata da una spessa patina di vernice ossidata che alterava le reali cromie, era
stata oggetto di un restauro che ne aveva riportato in vita i colori originali. Inoltre, la diagnostica
scientifica aveva permesso non solo di collocare l’opera intorno agli ultimi anni del Cinquecento, ma
anche di stabilire che fosse copia di un archetipo di Bernardino Lanino (Vercelli ? ante 1514 - Vercelli
ante 1583).

Fino al 1816 a Biella

L'opera originaria, da attribuirsi al pittore molto attivo tra Piemonte e Lombardia, era un dipinto su
tavola conservato presso la Chiesa di San Sebastiano, a Biella, fino al 1816. In tale data fu venduto
dall’abate Piazza ad Andrea Montebruno, antiquario genovese in confino a Biella, insieme ad una
Presentazione al Tempio, attribuita a Francesco Francia, per 150 franchi complessivi. La tavola
originale del Santo Stefano del Lanino, con ogni probabilità, potrebbe essere riconosciuta in quella
passata a un’asta ad Amsterdam nel 1909 come opera di Giulio Romano e, da allora, non più
rintracciata.
Creata all'interno della bottega del Lanino stesso, l’opera di proprietà di BPS è l'esemplare più vicino,
fra quelli noti, all’originale perduto.
In occasione delle celebrazioni per i 250 anni della Diocesi di Biella, l’opera viene esposta dapprima
negli spazi esterni del Palazzone, sede di Banca Patrimoni Sella & C.
Successivamente è stata collocata al Duomo di Biella dove, accanto ad un'altra copia del medesimo
soggetto, di proprietà del Capitolo Cattedrale, ha creato l’opportunità unica di ricostruire, attraverso
la messa a confronto delle copie, l’originale oggi smarrito e documentarne la fortuna come dimostra
il numero di repliche che ne hanno consolidato l'apprezzamento.
Il progetto voluto da BPS e dal Museo Borgogna di Vercelli si inserisce tra le iniziative volte alla
valorizzazione del patrimonio artistico e culturale in rete tra musei e privati, sottolineando il ruolo di
Banca Patrimoni Sella & C. come parte integrante di un sistema capace di fare sinergia con le
istituzioni culturali territoriali e il collezionismo privato.

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