Al Coccia weekend con Madama Butterfly
Il capolavoro di Puccini venerdì 24 alle 20.30 e domenica 26 alle 16
Il capolavoro di Puccini venerdì 24 alle 20.30 e domenica 26 alle 16
«Un bel dì, vedremo / levarsi un fil di fumo / sull’estremo confine del mare...» la poesia, lo struggimento, il dramma di Cio-cio-san è da sempre una delle pagine più belle della lirica. Come non partecipare alla sua speranza d’amore, al suo sacrificio estremo? Venerdì 24 febbraio alle 20.30 e domenica 26 alle 16 al Coccia «Madama Butterfly» di Giacomo Puccini. L’opera, produzione della stessa fondazione Teatro Coccia, è firmata dalla regia di Renato Bonajuto, direttore d’orchestra Matteo Beltrami, orchestra Carlo Coccia, coro San Gregorio Magno di Trecate.
«Una grande emozione tornare da regista a Novara - commenta il regista che in teatro, durante questa settimana, ha curato ogni dettaglio anche dell’allestimento - Il Barbiere di Siviglia è stata la prima regia importante che ho proposto qui, in questo teatro che amo da sempre e dove venivo di nascosto a seguire le prove... Butterfly è una delle opere più struggenti, che ti prendono interamente; una storia sempre attuale, cambiano le epoche ma la sostanza della storia no. L’amore è il tema dominante. Come nella maggior parte delle opere di Puccini, e questo sarà un allestimento “tradizionale”. Questo non vuol dire muffo e già visto, ma rispettoso della musica e del testo». La vicenda è spostata di vent’anni e quindi collocata alla fine degli anni Venti del Novecento. L’epoca Liberty, dove Oriente ed esotismo erano di moda. «Tutte le scene sono state prodotte “in casa” - sottolinea il regista - con le maestranze del teatro Coccia, con grande cura e precisione. La scelta è quella di far recitare il più possibile in proscenio, in un giardino orientale, così da rendere tutto più vicino al pubblico, in un’atmosfera avvolgente. Il pubblico in questo modo entra nella scena e ne diventa partecipe. Le opere di Puccini, d’altra parte, sono “strappalacrime” dall’inizio alla fine, l’unica con finale lieto (La fanciulla del West), si sente che non è “perfetta” come le altre». Grande collaborazione e dialogo con il maestro d’orchestra per costruire un’opera fluida dove testo e musica parlano lo stesso linguaggio e attenzione particolare al cast: Madama Butterfly è Rebeka Lokar (che canta divinamente e per Butterly - opera definita l’ammazzavoce - è fondamentale riuscire a “tenere”) e Pinkerton è Ivan Defabiani (di Alagna, quindi un talento locale, già selezionato da Muti). «Forse prima si puntava ad avere “il nome” - spiega Bonajuto - ora scelgo le voci perfette per il ruolo, cerco il meglio e favorisco dei debutti, restituendo al teatro Coccia la funzione che ricopriva fino agli anni Sessanta: chi debuttava qui poi veniva scoperto e apprezzato e cantava in tutto il mondo. Il coro è sempre un valore aggiunto: sono voci del territorio che non vedono l’ora di cantare in teatro». Per questa Butterfly il pubblico arriverà anche dalla Svizzera e un pullman da Carrara, segno che il teatro novarese sta diventando vero punto di riferimento per la lirica. Un allestimento che si spera possa girare con una tournée, visto il lavoro di tutti gli artisti e artigiani coinvolti, circa 200 «e il grazie va a tutti, dalle maschere agli uffici».
La prossima regia di Bonajuto sarà a Reggio Calabria «Le nozze di Figaro», mentre a Novara vorrebbe portare «Ernani», «La Gioconda» e «Andrea Chénier» poco “frequentate” e che potrebbero essere una “scoperta” per i novaresi. Il sogno nel cassetto come regista? «I dialoghi delle Carmelitane» e la trilogia di Puccini.
ERIKA BERTINOTTI