Stagione di Prosa

1984: teatro pieno per un dramma di stretta attualità

Tanto pubblico al Civico per l'adattamento del romanzo

1984: teatro pieno per un dramma di stretta attualità
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1984 di Geroge Orwell, ha conquistato il pubblico vercellese, ieri sera, al Teatro Civico, sala gremita, una platea eterogenea in attesa di assistere all'adattamento teatrale del capolavoro orwelliano, scritto da Robert Icke e Ducan Macmillan, per la regia di Giancarlo Nicoletti.

Nel nero dell'oppressione

Ritmo incalzante, quasi a ricordare quello cinematografico, scenografia minimal, un tavolo di legno, cubi che fungono da sgabelli, nei quali si alternano i protagonisti, due pannelli giganti dove passano le video proiezioni, firmate da Alessandro Chiti, il tutto rigorosamente nero.

La scena si apre con Winston Smith, seduto con in mano il suo diario, che ha deciso di scrivere come forma di ribellione contro l'occhio minaccioso del Grande Fratello, presente ovunque, ma soprattutto per le future generazioni.

Sarà proprio un gruppo di storici, che nel 2050, troveranno il diario del compagno 6709. La guerra è permanente, non importa contro quale nemico, tutto sembra permesso, niente apparentemente proibito, tranne avere un pensiero proprio, amare o non seguire le regole del regime, ovvero commettere uno psicoreato.

Un adattamento altamente drammatico

La versione innovativa di Icke e Mcmillan, mantiene intatta una sconvolgente attualità, crudo e realistico, che in alcuni momenti il pubblico in sala ha dovuto trattenere il fiato, il tutto reso ancora più spettacolare, grazie alla maestria con la quale sono stati giostrati luci e suoni, che hanno reso il tutto ancora più accattivante e coinvolgente.

Violante Placido nei panni di Julia, l'oggetto del desiderio di Winston, Woody Neri, inizialmente intimorito, da quella irruente esuberanza, si lascia in seguito conquistare.

Bellissima nell'abito rosso che indossava durante i loro incontri clandestini, nell'unica camera dove “forse” l'occhio vigile del Grande Fratello non riusciva entrare.

Il finale si svolge nella stanza 101, bianca asettica, dove il subdolo membro del partito interno O’Brien, Ninni Bruschetta, infliggerà a Winston atroci torture atte a piegare la sua volontà. Cosa ne sarà di Winston..., forse non è mai esistito.

L'originale presentazione di Icke e Macmillan ci lascia con un messaggio ambivalente, tanto ambiguo quanto le discutibili verità divulgate dal Partito, il Grande Fratello del romanzo.

Caterina Contato

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