Violenze sulle dottoresse la Regione in campo
Recepito l'allarme del sindacato medici chiesto alle Asl di trovare modalità di prevenzione.

Violenze sulle dottoresse il sindacato dei medici lancia l'allarme.
Violenze sulle dottoresse incontro a Palazzo Lascaris
Il sindacato medici piemontese ha incontrato il presidente del Consiglio Regionale a Palazzo Lascaris. “Situazione insostenibile, il personale femminile è il più colpito” è l'allarme lanciato.
E il presidente del Consiglio regionale Mauro Laus attiva le contromisure. “Sollecito i direttori delle Asl di tutta la Regione e l’assessore competente a convocare un tavolo urgente con i rappresentanti dello Smi per affrontare la questione sicurezza nello svolgimento del servizio sia ambulatoriale che domiciliare".
All'incontro erano presenti anche il vicepresidente Nino Boeti e i consiglieri Paolo Allemano e Valentina Caputo (Pd), Marco Grimaldi (Sel), Davide Bono e Gianpaolo Andrissi (M5s) e Stefania Batzella (Gruppo Misto - Mli).
Si tratta, ha continuato Laus, di “Pensiamo che il 74 per cento del personale medico operativo è costituito da donne che svolgono visite domiciliari, anche nelle ore notturne. Dunque sono quotidianamente esposte a rischi di aggressione fisica. I livelli attuali di sicurezza lavorativa del personale sanitario appaiono, al momento, compromessi. E' dunque compito delle istituzioni regionali intervenire. In vista del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, abbiamo il dovere di tutelare l’incolumità delle donne che lavorano”.
La proposta dei medici
Le richieste fatte dai medici riguardano soprattutto la possibilità di collocare le sedi adibite ad accogliere i pazienti presso o vicino alle strutture che ospitano i Carabinieri o le Forze dell’ordine in generale. Oppure l’utilizzo di personale che accompagni i medici al domicilio dei pazienti, soprattutto nei grandi centri. Secondo lo Smi ciò migliorerebbe la rapidità e l’efficienza del servizio offerto all’utenza. Contribuirebbe inoltre in modo significativo a tutelare l’incolumità fisica del sanitario.