Violenze a La Consolata: scarcerate due operatrici
Per una concessi i domiciliari mentre l'altra ha solo l'obbligo di firma
Per una concessi i domiciliari mentre l'altra ha solo l'obbligo di firma
Mentre le indagini sono ancora in corso e la Regione Piemonte ha dato incarico ai propri legali di verificare se esistono le condizioni per costituirsi parte civile, la vicenda legata alla casa di riposo «La Consolata» di Borgo d'Ale si arricchisce di ulteriori colpi di scena. Nei giorni scorsi il Gip del Tribunale di Vercelli ha infatti attenuato le misure restrittive nei confronti di due delle 17 persone, tra educatori e operatrici sanitarie, arrestate nel blitz dello scorso 19 febbraio. Marta Barbieri, 61enne di Maglione, ha infatti lasciato il carcere di Torino e si trova ora ai domiciliari. Anche Patrizia Brunero, 49enne di Cossano Canavese, che si trovava nella situazione di restrizione ai domiciliari è riuscita ad avere ulteriori margini di libertà. Il Gip l'ha infatti sottoposta esclusivamente all'obbligo di firma in caserma. Entrambe hanno scelto di non rispondere sin dal primo momento alle domande degli inquirenti, seguendo una linea che è condivisa anche dai loro legali, in attesa di poter leggere totalmente gli atti con le accuse che verranno mosse nei loro confronti. Nel frattempo «Sereni Orizzonti», la società che gestisce «La Consolata» di Borgo d'Ale (oltre a molte altre strutture della zona vercellese,) ha disposto la sospensione cautelare dal lavoro di entrambe le donne. Così come ha provveduto a fare per tutte le persone al centro delle indagini. Alberto Bronzolo, l'ormai ex direttore della casa di riposo, 54enne di Ivrea, invece è stato indagato a piede libero dalla procura di Vercelli per omesso controllo. In pratica non si sarebbe mai accorto, fatto questo poco credibile per il Tribunale e per gli inquirenti, di quanto accadeva nel reparto «La Rosa», al primo piano dell'edificio socio sanitario.