Via Carengo/2: solo poche settimane fa, a 300 metri dal "mortale", il senso unico ottenuto dai residenti
L'assessore comunale alla Viabilità Paolo Campominosi: "Vietare la svolta a sinistra all'imbocco della tangenziale? Ci penseremo, ma rispetto al caso di via Necco, occorrerà lavorare di concerto con la Provincia. Ora aspettiamo i rilievi della Procura"

Il comune denominatore c'è ed è la "sicurezza". Quella richiesta - e ottenuta - dai residenti di via Carengo al Comune di Vercelli. A pochi passi dall'incrocio con la tangenziale e la via verso Carengo (intesa come frazione - teatro dell'incidente in cui ha perso la vita il motociclista cinquantenne Loris Sanna), non più di 300 metri, solo poche settimane fa è stato imposto il senso unico all'altezza dell'intersezione con via Necco. Chi arriva dalla tangenziale, insomma, non può più sbucare in via Thaon de Revel (la principale arteria del rione Cappuccini). Per farlo, deve necessariamente svoltare in via Necco e farlo - attraverso la rotonda - in via Castigliano.
Via Carengo/2: solo poche settimane fa, a 300 metri dal "mortale", il senso unico richiesto (e ottenuto) dai residenti
Una richiesta evasa - dopo la petizione dei residenti stessi - anche abbastanza celermente per via della totale pertinenza del Comune di Vercelli sulla questione. Uno scenario diverso - perché "misto" - dall'incrocio con la tangenziale, sotto egida della Provincia: "Stiamo aspettando l'esito dei rilievi della Procura - spiega l'assessore comunale alla Viabilità Paolo Campominosi -, poi valuteremo come sarà meglio procedere. Certo, rispetto al provvedimento del senso unico all'altezza di via Necco, in questo caso qualsiasi cosa si decida di fare dovrà essere di concerto anche con l'ente provinciale. Il mio parere è che di incroci come quello tra i Cappuccini e Carengo ce ne sono tanti: non sempre si può vietare la svolta a sinistra. Ma ci penseremo, se essa verrà ritenuta efficace a una maggiore sicurezza per la circolazione stradale".