Cronaca
Borgo Vercelli

Una grande folla per l'addio a Gianfranco Manfrinato

Grande testimonianze di affetto per l'amato diacono.

Una grande folla per l'addio a Gianfranco Manfrinato
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Chiesa di Borgo Vercelli stracolma

Una messa solenne, presieduta dall'arcivescovo Mons. Marco Arnolfo, con i Diaconi e un gran numero di sacerdoti, una chiesa stracolma e tante testimonianze di affetto. Questa l'atmosfera delle esequie del 3 di febbraio per Gianfranco Manfrinato, amato diacono che ha servito in città, presso la chiesa di Billiemme per i servizi funebri e poi a Borgo Vercelli, San Nazzaro Sesia e comunità novaresi della zona.

Nelle foto di Sergio Rigolone tre momenti del rito di martedì 3 febbraio 2020.

Le parole dell'arcivescovo

"Per il Signore la morte è un sonno in attesa della resurrezione - ha concluso la sua omelia Mons. Arnolfo - per anni Gianfranco ha prestato servizio al dormitorio, questo è il significato della parola cimitero, ora lui sta dormendo ma Dio può svegliarlo. Gianfranco nella sua vita ha annunciato la Fede in Gesù e la promessa dalla vita eterna".

L'arcivescovo aveva cominciato ricordando che non ci potevano esserci letture del giorno più adatte a Gianfranco, non c'è stato neanche bisogno di scegliere brani specifici. Dal vecchio testamento il passo dal secondo libro di Samuele sulla morte di Assalonne, figlio ribelle del grande Re David, morto a causa della sua ribellione al padre. "Caro Gianfranco hai annunciato due grandi verità: la prima è l'impotenza di fronte alla morte entrata nel mondo per la ribellione dell'uomo a Dio. C'è l'illusione di fare a meno di Dio e si esorcizza la morte in vari modi ma se non cè la Fede non c'è speranza". Ma "Dio non ci abbandona alla morte eterna, tu hai annunciato anche la speranza, il fidarci dello sguardo di Dio che viene in mezzo a noi". E qui è stato emblematico il passo dal Vangelo di Marco in cui si parla della resurrezione della figlia di Giàiro, che contiene anche il miracolo della donna guarita dalle perdite di sangue per aver toccato il mantello di Gesù "Figlia la tua Fede ti ha salvata". Poi quando si avvicina alla casa di Giàiro Gesù viene quasi fermato perché la ragazza è appena morta "La bambina non è morta, dorme" dice Gesù e poi la fa risvegliare.

Nella sua omelia Arnolfo ha ricordato che allora come oggi la medicina non poteva curare certe malattie, ma è stata la Fede in Gesù a salvare la malata, poi la figlia del capo della sinagoga che "dorme". Secondo l'annuncio del Vangelo la morte è un sonno che finirà nel giorno della Resurrezione dei Morti. La Resurrezione è l'annuncio centrale del Vangelo, senza questa realtà di Fede tutto il resto sarebbe vuoto.

"Gesù ci prende per mano" ha ricordato l'arcivescovo. Gianfranco ha "preso per mano" nel suo "Ministero della Consolazione", i familiari di migliaia di defunti ed ora si è affidato con fiducia alla mano di Gesù.

I ricordi degli amici di Gianfranco Manfrinato

Diversi gli interventi a fine messa di alcuni cari amici che hanno ricordato: "Sei stato generoso, non mai negato a nessuno il tuo aiuto", e ancora: "Il tuo è stato un Ministero prezioso per aprire orizzonte di speranza e hai preso tanta forza dalla tua amata Madonna della Fontana"; "Ora che il sole tramonta, Signore dai  la giusta mercede a chi ti ha servito".

E l'amico Silvio, con grande commozione: "Grazie per il tuo lavoro al forno, papà Cichin ti considerava il suo terzo figlio... La sera passavi dal negozio ti sedevi sulla panchina e parlavamo".

La partecipazione al funerale di chi scrive non è stato un impegno professionale, ma la vicinanza a una persona di grande umanità conosciuta in anni di condivisione della quotidianità. Ma dopo aver visto la grande partecipazione di un intero paese, e non solo, è sembrato giusto lasciare una memoria di un momento così triste ma anche pieno di gratitudine e di ricordi consolanti.

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