Regionale

Un milione di euro a 52 comuni piemontesi per la costituzione dei distretti urbani del commercio

Nel 2022 ne saranno finanziati altri venticinque.

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Il Presidente della regione Alberto Cirio e l’assessore al Commercio Vittoria Poggio: «Per la prima volta la Regione dà sostegno alle imprese di vicinato coinvolgendo quasi la metà dei Comuni piemontesi per rafforzare la concorrenza nei confronti di realtà nazionali e internazionali più strutturate dal punto di vista della sostenibilità economica».

52 comuni piemontesi

La Regione ha assegnato a 52 Comuni piemontesi 1 milione di euro per la costituzione dei Distretti Urbani del Commercio: gli enti locali riceveranno nei prossimi giorni un contributo massimo di 20.000 euro. La Giunta è già al lavoro per predisporre uno stanziamento sul 2022 che permetterà lo scorrimento della graduatoria in modo da garantire il finanziamento di tutti i progetti già ammessi.

Sette i vercellesi

Sono 23 in provincia di Torino, 7 di Vercelli, 8 di Cuneo, 5 di Asti, 5 di Alessandria, 2 di Biella, 1 di Novara, 1 del Verbano-Cusio-Ossola.

«I 77 enti locali che hanno presentato progetti di riqualificazione sono riusciti a coinvolgere 539 enti locali, quasi la metà dei 1.181 Piemontesi - hanno sottolineato il presidente della Regione, Alberto Cirio e l’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio, Vittoria Poggio –. È la prima volta che la Regione offre alle imprese la possibilità di mettere in campo strumenti adeguati per rafforzare la concorrenza del commercio di vicinato nei confronti di realtà nazionali e internazionali più strutturate dal punto di vista della sostenibilità economica».

Con i finanziamenti pubblici i distretti potranno finanziare progetti di arredo urbano come la creazione di isole pedonali, proporre la realizzazione di parcheggi e spazi dedicati al co-working con «portali-vetrina» collegati alle frazioni, ma anche svolgere consulenze per semplificazione gli iter normativi in ambito commerciale.

«Con questa operazione – hanno aggiunto – sarà possibile ridurre il fenomeno della dismissione degli usi commerciali nei contesti urbani, valorizzando nello stesso tempo i luoghi più tradizionali attraverso i cosiddetti “centri commerciali naturali” che aumenteranno la competitività tra le realtà locali e quelle internazionali».

I 52 comuni sono:
Ivrea (TO); Crescentino (VC); Trino (VC); Rivarolo Canavese (TO); Cigliano (VC); Villafranca d’Asti (AT); Bussoleno (TO); Fossano (CN); Unione di Comuni «Terre di Vini e di Tartufi» (AT); Gattinara (VC); Alpignano (TO); Acqui Terme (AL); Busca (CN); San Benigno Canavese (TO); Carmagnola (TO); Chieri (TO); Moncalieri (TO); Casale Monferrato (AL); Alessandria; Valenza (AL); Pianezza (TO); Vercelli; Cavour (TO); Asti; Cuneo; Riva Presso Chieri (TO); Verbania; Moncalvo (AT); Unione Comuni Ciriacese e Basso Canavese (TO); Arona (NO); Alba (CN); Caraglio (CN); Settimo T.se (TO); Mondovì (CN); Unione Montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone (TO); Biella; Nizza Monferrato (AT); Castellamonte (TO); Collegno (TO); Pinerolo (TO); Novi Ligure (AL); Torino; Borgosesia (VC); Condove (TO); Dronero (CN); Borgo San Dalmazzo (CN); Cavagnolo (TO); Cuorgnè (TO); Pavone Canavese (TO); Varallo (VC); Cossato (BI), Venaria Reale (TO).

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