Un Bergoglio lodato dai Trinesi
Il giovane che venne descritto come: «una persona di ottimi costumi, dalla condotta esemplare».
Rovistando tra le carte e i documenti dell’archivio storico di Trino salta fuori una antica delibera comunale contenente un cognome importante: Bergoglio. «Infatti il verbale n. 212 del 3 febbraio 1829 - commenta Pierfranco Irico, dell’associazione Tridinum -, ha come titolo “Dichiarazione consulare riguardante la condotta del sig. Vincenzo Bergoglio figlio del vivente sig. notaio Giuseppe, segretario di questa Regia Giudicatura”. Vincenzo figlio aveva forse bisogno di una dichiarazione di buona condotta per partecipare a qualche concorso o a una eventuale promozione? Il verbale non lo specifica, resta questo impegno del sindaco e dei consiglieri comunali di valutare la condotta di questo giovane Bergoglio.
È interessante anche la lettura di questo atto che ci fa capire come si organizzava una seduta di Consiglio, chi partecipava e come veniva vergato il verbale dal segretario comunale, a quel tempo Pietro Ara (importante famiglia trinese). Si incomincia con la data e poi “nella solita sala consulare di questa città, ivi giudizialmente avanti l’Illust. Avv. Nicola Vercellone, Giudice Illust. della presente città e suo mandamento debitamente deputato e approvat o”. Per intanto la “Giudicatura” era una ripartizione amministrativa e giudiziaria di quel tempo; il “Mandamento” una circoscrizione amministrativa intermedia fra il circondario e il Comune propria del regno sabaudo (abolita nel 1926). Il verbale continuava con: “Adunato si è l’ordinario Consiglio della presente città precedente il solito suono della campana maggiore e gli avvisi verbali stati recati a ciascuno dei sig. Consiglieri dal messo giurato. Presenti avv. Eugenio Montagnini sindaco, Rocco
Andrea Manfredi, Luigi Dellavalle, Vincenzo Gutris, Francesco Cavigiolo, Antonio Testa (assenti: capitano Pietro Giovanni Boggi, e Illust. signor conte Vespasiano Biandrà, vicesindaco). Per quel che riguarda la questione della richiesta di Vincenzo Bergoglio il Consiglio: “dichiara e attesta che il prefato sig. richiedente Bergoglio figlio è una persona dotata di ottimi costumi, ... [illeggibile] della Divina e Umana Giustizia, avendo sempre tenuta una condotta civile, lodevole, esemplare, di maniera che colle sue azioni si è sempre distinto fra li suoi coetanei e si è sempre attirata una estimazione pubblica, altresì appare sempre stato affettuoso al Regio Governo”. Non ci è dato sapere come si concluse la vicenda del sig.
Bergoglio, a noi resta la sorpresa e la soddisfazione di quel giovane con quel nome nelle nostre terre».
Riccardo Coletto