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Approfondimento
Truffe dell'abbraccio: dettagli sull'indagine e appello agli anziani
La Polizia chiede alle potenziali vittime di segnalare subito approcci sospetti.
Nel corso della conferenza stampa in Questura sono emerse dalla Squadra Mobile alcuni dettagli sull'arresto della coppia che rubava agli anziani con la tecnica dell'abbraccio.
Una dato interessante è che negli episodi sinora certi, ma si sta cercando di risalire ad altri furti, sono stati in tutto rubati 10.000 euro, fra valori e prelievi indebiti con le carte contenute nei portafogli, pratica purtroppo facilitata dal fatto che spesso gli anziani si scrivono il pin per no dimenticarlo e lo lasciano accessibile.
Professionisti spietati
La Polizia ha sottolineato che l'indagine intrapresa è stata complicata da vari fattori e in generale dal fatto che siamo di fronte a due pregiudicati specializzati proprio in questa tecnica di truffa, con fedine penali già importanti. L'abilità nel mettere in pratica le aggressioni è notevole e tutto avviene in pochi istanti.
Proprio la mancanza di scrupoli nell'usare i figli come diversivi da parte della donna ha convinto il magistrato a disporre anche per lei la detenzione.
Entrambi sono persone senza fissa dimora, con base nel torinese, la donna viveva in una centro di accoglienza con i figli, dopo che la genitorialità della coppia era pure stata sospesa.
La carta del gelato
Come già riportato nel comunicato ufficiale non è stato facile identificare i due malviventi, perché pur avendo delle immagini dalle varie telecamere, non essendo persone note in zona, non si riusciva a identificarli.
In uno degli episodi, dal racconto della vittima, gli agenti hanno appreso che uno dei bambini con la truffatrice stava mangiando un gelato. I poliziotti sul posto del furto hanno trovato la carta del gelato a terra, non era di una marca molto diffusa e così sono risaliti ai soli due bar che la vendevano e, proprio nel primo visitato, l'esame delle telecamere ha portato a indizi utili.
Il momento decisivo è stata l'individuazione della targa del veicolo usato per la fuga, da cui sono poi risaliti all'identità dell'uomo dopo che in precedenza avevano identificato la compagna.
Questo particolare la dice luna sulla tenacia e professionalità degli uomini della Squadra Mobile di Vercelli, che non lasciano nulla d'intentato.
Una volta effettuata l'identificazione certa è stata informata la Procura della Repubblica e sono arrivate le ordinanze di custodia cautelare in carcere.
La procedura seguita, l'azione risale a sabato scorso, è stata quella di bloccare subito l'uomo, il quale si spostava spesso, cambiando anche utenza telefonica e questo è avvenuto grazie alla collaborazione con la Polizia Locale di Chieri, poi è stata prelevata anche la donna che stava nel centro di accoglienza.
Le vittime
In tutti i casi hanno preso di mira anziani soli, probabilmente aspettando il momento giusto e con accurata scelta anche delle location, sempre in aree centrali di Vercelli e in pieno giorno, quando giudicavano favorevole il contesto, nessuno in giro, assenza di telecamere, ecc., agivano rapidamente dandosi alla fuga.
E' più che probabile che si spostassero i territori e città diverse per compiere questi colpi, per cui non è escluso che gli addebiti nei loro confronti possano aumentare.
Le vittime hanno tutte collaborato con la polizia, ma spesso le testimonianze sono carenti perché, avendo subito un fortissimo shock emotivo, non sempre conservano un ricordo dettagliato dell'episodio.
L'appello della Polizia
La Squadra Mobile di Vercelli da tempo persegue queste forme di criminalità particolarmente odiose e sta in campana verso tutte le situazioni e le persone sospette ma serve la collaborazione delle persone fragili, specialmente anziani, che vengono presi di mira dai vari specialisti. Infatti si tratta di professionisti che si specializzano nelle varie truffe: dell'abbraccio, il nipote che causa un incidente, la lettura dei contatori, i falsi poliziotti, la truffa dello specchietto... Proprio questa specializzazione fa sì che ogni criminale sia ormai un perfetto esecutore di tali trappole.
Le potenziali vittime devono avvisate subito la Questura quando ricevono telefonate dubbie, oppure sono avvicinati da soggetti loschi o sconosciuti. Fondamentale avvisare subito, meglio una telefonata in più che una in meno, sempre nei casi dubbiosi state sempre alla larga da chi approccia e chiamare subito le forze dell'ordine.
Sono raccomandazione consuete ma bisognerebbe seguirle sempre in modo attento, la Polizia ha fra i suoi compiti di proteggere le persone e lo fa sempre con attenzione e celerità. Anche un dettaglio apparentemente insignificante per loro può essere molto utile, ed è preferibile che ciò avvenga come prevenzione e non dopo un atto criminale portato a termine.