Stagione venatoria: 6 denunce e 26 sanzioni ai cacciatori dai Carabinieri
Il bilancio delle attività di controllo concentratesi nella riserva naturale delle “Baragge”

Il 31 gennaio si è conclusa l’attività venatoria per gran parte delle specie cacciabili in conformità alla normativa nazionale (legge numero 157 del 1992) e alla legge regionale numero 5 del 2018. Durante la stagione venatoria appena trascorsa, sul territorio della provincia di Vercelli si è registrata la costante presenza dei militari dei Nuclei Carabinieri Forestale impegnati ad assicurare il corretto esercizio dell’attività di caccia. Questa, infatti, viene spesso praticata con mezzi e modalità non consentiti dalle norme vigenti, rendendo pertanto il bracconaggio uno dei fenomeni di interesse su gran parte del territorio vercellese ed in particolare nella parte della riserva naturale delle “Baragge”.
Stagione venatoria 2024-2025: 6 denunce dai Carabinieri
La quotidiana operatività dei Nuclei Carabinieri Forestale, veri e propri occhi vigili sul territorio, ha consentito di rilevare e contestare numerosi illeciti sia all’interno degli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) sia nelle Aziende Faunistico-Venatorie e Agri-Turistico Venatorie della zona (AFV e AATV). Nell’ambito dei circa 200 servizi effettuati, sono stati controllati circa 100 cacciatori. In ambito penale sono state rilevate violazioni che hanno portato al deferimento alla Procura della Repubblica di Vercelli di 6 persone per l’abbattimento illegale di mammiferi e l’utilizzo di richiami acustici. Quest’ultima condotta ha comportato anche il sequestro probatorio di armi, munizioni e richiami.
Sanzioni per altri 26 cacciatori irregolari
Tra le violazioni amministrative rilevate, figurano il mancato aggiornamento del tesserino, l’assenza di abbigliamento retroriflettente e l’esercizio dell’attività venatoria oltre l’orario consentito; per queste condotte sono state emesse sanzioni nei confronti di 26 persone, per un importo complessivo notificato di circa cinquemila euro. L’attività congiunta del NIPAAF di Vercelli e dei Nuclei Carabinieri Forestale di Albano Vercellese e Gattinara, ha inoltre permesso di rilevare l’utilizzo di richiami vivi da parte dei cacciatori, pratica non consentita in Piemonte. In tale circostanza è stato anche coinvolto il servizio veterinario dell’ASL di Vercelli, al fine di valutare le condizioni di benessere degli animali e gli aspetti di natura sanitaria.