SMART TOYS: occhio, possono spiare i bimbi e le famiglie
Dagli Usa prime denunce contro produttori di giocattoli ipertecnologici che avrebbero la possibilità di "profilare" i piccoli e le loro esigenze di consumatori.
Dagli Usa prime denunce contro produttori di giocattoli ipertecnologici che avrebbero la possibilità di "profilare" i piccoli e le loro esigenze di consumatori.
Una volta tanto una notizia internazionale che riportiamo dall'agenzia di Giovanni D'Agata, un giornalista molto attento a scandagliare ciò che affiora nel mare magnum dei prodotti messi in commercio, sempre nell'ottica di tutelare il consumatore sia il consumo legato a un farmaco, a un'autovettura o a un servizio. Questa volta si tratta di giocattoli ipertecnologivi in grado di diventare degli spioni domestici. Del resto ben sapete, e se non lo sapete meglio che vi informiate, che con le opportune conoscenze il vostro smart phone può essere attivato in modo silenzioso e registrate le vostre conversazioni ambientali e non solo quelle telefoniche e anche filmarvi, se il caso. Sono i pro e i contro della rivoluzione tecnologica. Per fortuna in Italia i giochi incriminati non sono ancora in vendita, ma con l'acquisto on-line ormai è possibile che arrivino anche nelle nostre case magari sotto l'albero.
Ecco il testo dell'informativa: "L'Unione consumatori americana, assieme all'Electronic Privacy Information Center, il centro per la democrazia digitale e l'associazione per un'infanzia libera dal commercio, ha presentato una denuncia contro Genesis Toys alla Federal Trade Commission. Secondo il denunciante Genesis giocattoli e My Friend Cayla, bambola iperconnessa che legge storie, risponde alle domande, riconosce le voci, è interattiva, sfrutterebbe la tecnologia per passare informazioni sui bambini e le famiglie al produttore. Le semplici domande rivolte ai bambini, dal nome proprio alla città natale e la scuola che frequentano, possano trasformarsi in informazioni da girare a Nuance Communications, incaricata di elaborare l'app associata. Come delle spie camuffate, però, da innocue bambole o robot. Anche l'Organizzazione dei consumatori europea ha presentato lettere sui tavoli della Commissione Ue, delle autorità per la protezione dei dati e dell'International Consumer Protection and Enforcement Network (ICPEN). I cosiddetti smart toy, stanno mettendo in subbuglio i genitori che vogliono regalarli ai propri figli per Natale, Cayla la bambola assieme al robot intelligente i-Que per i maschi: convinti che i due giocattoli possano spiare i bambini, le loro famiglie e violare pesantemente la privacy. Bluetooth, wi-fi: l'iperconnessione, stavolta, non è un valore aggiunto. Lo scopo è migliorare il software, garantisce il produttore. Ma la gente è preoccupata che gli utilizzi della voce registrata dei piccoli possano ben presto ampliarsi. «I bambini potrebbero diventare target di altre organizzazioni», segnala il documento giunto sui tavoli della Commissione. Una storia che si ripete, commenta Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, come lo scorso anno quando una simile protesta aveva riguardato Hello Barbie per la presenza di un microfono. Si era paventata da parte delle associazioni dei consumatori la possibilità di registrare audio e per il wifi con cui Mattel avrebbe potuto appropriarsi scorrettamente di materiale riservato. Per non parlare del caso VTech, azienda produttrice di giocattoli che alla fine dello scorso anno ha ammesso di essere stata hackerata: 4.8 i milioni di dati sensibili rubati a bimbi e genitori. Comunque, per maggiore tranquillità, genitori sappiate che My Friend Cayla e I-Que Intelligent Robot, prodotti dalla Genesis Toys attualmente non si trovano ancora sul mercato italiano, ma volendo si possono acquistare online".