Sindacato di polizia: "Vogliamo il taser"
Interviene il Sap per chiedere più sicurezza per gli agenti.
L'episodio avvenuto in corso Prestinari ieri, mercoledì 21 aprile, con la polizia che ha dovuto faticare a contenere il nigeriano esagitato poi arrestato per resistenza, è stato ripreso dal sindacato per sottolineare la richiesta di più sicurezza da parte degli operatori di polizia.
Ecco il comunicato da parte di Claudio Castelli e Domingo Miano, rispettivamente Segretario e Segretario Aggiunto del SAP – Sindacato Autonomo di Polizia di Vercelli.
Nella giornata di ieri mercoledì 21 aprile, grazie al tempestivo e professionale intervento degli operatori della Volante della Questura di Vercelli, si è verificato l’ennesimo atto di violenza nei confronti delle forze dell’ordine e l’ennesima occasione persa per l’utilizzo del Taser.
"I taser è uno strumento per tutelarci"
Non ci stancheremo mai di sottolineare, infatti, che il Taser è uno strumento a tutela degli operatori ma anche di chi delinque, grazie a questo ci sarebbero meno rischi e feriti come ce ne sono state in tante altre occasioni operative. Nel caso di specie un soggetto nigeriano, privo di documenti e con precedenti specifici, in evidente stato di agitazione, già colpito da alcuni provvedimenti di espulsione (al quale non ha mai ottemperato), armato di coltello ha messo in pericolo la serenità e l’incolumità della gente.
"Corso Prestinari zona degradata"
Nello specifico il soggetto transitava a Vercelli in C.so Marcello Prestinari, zona diventata ingestibile e pericolosa per molti aspetti, nota alle cronache cittadine per numerosi episodi di degrado e violenza. Con non poca fatica, lo scalmanato, ha opposto resistenza agli operatori di polizia ed stato bloccato e contenuto a fatica da ben 8 poliziotti (fortunatamente in quel momento ci si accingeva ad effettuare il cambio turno e quindi erano presenti più pattuglie tra gli operatori “smontanti” e i “montanti”).
"Cosa sarebbe accaduto di notte?"
Ci chiediamo se il tutto fosse successo nel cuore della notte e ad affrontare questa emergenza ci fosse stato un numero esiguo di operatori come sarebbe stato l’epilogo? Questi fatti, gravissimi a nostro avviso, si sarebbero potuti attenuare ed evitare rischi inutili agli operatori se gli stessi fossero stati dotati di un Taser!!(ricordiamo che due poliziotti sono dovuti intervenire alle cure mediche e hanno riportato alcuni giorni di prognosi a seguito della colluttazione con lo scalmanato.)
"Solidarietà ai colleghi"
Siamo vicini a tutti i colleghi a cui esprimiamo massima solidarietà e gli auguri per una pronta guarigione.
Troppe le aggressioni: le statistiche parlano chiaro, in base ai dati riportati dall’Osservatorio ASAPS (Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale), che su base semestrale fa il computo delle aggressioni contro il personale delle Forze dell’Ordine, è emerso che nel primo semestre 2020, già in epoca Covid 19, nonostante il rigido lockdown in atto, le aggressioni agli uomini e alle donne in divisa sono addirittura aumentate: 1.414 attacchi fisici, +20,6% rispetto allo stesso periodo del 2019. Quasi il 40% gli attacchi portati da stranieri, il 28,6% da ubriachi, il 14,3% con armi proprie o improprie.
"E' ora di provvedere"
Crediamo sia giunto il momento di mettere nelle condizioni i colleghi di gestire un intervento in cui si rischia la vita,
avendo a disposizione materiale non letale che però permetta di immobilizzare il malintenzionato senza mettere a rischio la vita altrui e la propria. Non possiamo non sottolineare che circostanze simili continuano a verificarsi con drammatica frequenza, in tutto il territorio nazionale, come già più volte denunciato anche dal nostro Segretario Generale Stefano PAOLONI, senza che ancora, dopo troppo tempo, gli operatori siano messi in condizioni di potersi difendere adeguatamente.
"Servono protocolli rigidi"
E’ sconcertante che, fra i mille sacrifici che vengono richiesti alle forze dell’ordine, e le mille emergenze che devono affrontare, ancora non possano contare su un banale Taser a causa di una burocrazia troppo complessa, basata su
protocolli rigidi che non sanno affrontare e dirimere quanto quotidianamente si consuma sulle strade. Il periodo difficile dovuto alla pandemia che attanaglia il paese ormai da tempo, e durante il quale i poliziotti hanno contribuito in modo encomiabile a mantenere l’Italia in piedi, ha fatto passare in secondo piano la questione sicurezza che, invece, resta di importanza strategica e fondamentale, e deve tornare ai primi posti nell’agenda del nuovo governo".
Siamo stanchi vogliamo il Taser e servono norme severe a tutela degli agenti.