Sequestro Cocaina: i dettagli dell'operazione

Oltre alla droga trovate armi con cartucce e ben 17 ordigni esplosivi tipo bomba carta.

Sequestro Cocaina: i dettagli dell'operazione
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Sequestro Cocaina: i dettagli dell'operazione. Oltre alla droga trovate armi con cartucce e ben 17 ordigni esplosivi.

Sequestro Cocaina: i dettagli dell'operazione

La Polizia di Stato di Vercelli ha illustrato nelle mattinata di giovedì 2 gennaio 2020 i dettagli della brillante operazione di contrasto allo spaccio di droga messa in atto nei giorni scorsi e che ha portato al sequestro di mezzo chilogrammo di cocaina e si armi ed esplosivo.

Sabato sera la Polizia di Stato ha arrestato un uomo per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e possesso illegale di armi clandestine ed esplosivi.

Gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Vercelli, durante un servizio di prevenzione e repressione del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti in città, hanno ritenuto opportuno sottoporre a controllo, presso la sua abitazione, un soggetto gravato da precedenti specifici in materia di spaccio.

L'ospite sospetto

Nel corso della loro perquisizione gli agenti della Questura vercellese hanno trovato nell’abitazione un altro uomo,  residente nella Provincia di Novara, già noto alle Forze dell’Ordine per i numerosi precedenti penali in materia di spaccio di droga. Questi non sapeva giustificare la sua presenza a Vercelli, manifestando palese nervosismo.

C'è voluto poco per gli esperti poliziotti a "sgamare" il soggetto, che evidentemente aveva qualcosa da nascondere. Così gli agenti hanno perquisito l'ospite inatteso, estendendo come di consueto le ricerche anche all'abitazione del sospettato.

Il ritrovamento della "coca".

La perquisizione è avvenuta nella casa di Recetto dell'uomo, con l’ausilio dell’unità cinofila della Polizia Locale di Trecate (NO).

All’interno sono stati trovati, celati all’interno di un mobile, quattro involucri in cellophane, trasparenti e sottovuoto, contenenti sostanza in polvere di colore bianco, successivamente rivelatasi cocaina, per un peso di circa mezzo chilo, oltre ad un bilancino elettronico di precisione ed al materiale per il confezionamento e la successiva commercializzazione della sostanza. Inoltre, venivano rinvenuti e sequestrati circa tremila euro provento dell’attività delittuosa.

In seguito sono state anche perquisiti due immobili rustici di proprietà del sospettato.

Armi nascoste nei rustici

Nel primo casolare, celati in un marsupio custodito all’interno di un armadio, è stata trovata una pistola semiautomatica completa di caricatore rifornito con otto cartucce, con matricola abrasa, sia sulla canna che sul castello, ed una scatola in cartone contenente venticinque cartucce della medesima arma.

Nel secondo immobile, nascosto all’interno di diversi rotoli di grosse dimensioni di guaina per cavi elettrici industriali, c'era una borsa in plastica, contenente un fucile da caccia a canne mozze, con matricola presente sul castello ma abrasa sulle canne, oltre che diciannove cartucce; un'arma già segnalata perché il legittimo proprietario era stato precedentemente denunciato dalle forze dell’ordine per l’omessa custodia dell’arma in quanto non ne aveva più la disponibilità.

Trovate anche 17 bombe carta

All’interno del medesimo anche diciassette ordigni esplosivi (bombe carta) con carica esplosiva di diverse grammature.

Accompagnato presso gli Uffici della Questura l’uomo, un trentasettenne italiano pregiudicato per numerosi reati e già arrestato l’anno scorso dagli uomini della Squadra Mobile di Vercelli poiché in possesso di mezzo chilo di cocaina pronta per la commercializzazione, veniva arrestato per i reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, per detenzione di armi clandestine o alterate e per la detenzione illegale, a qualsiasi titolo, di esplosivi di ogni genere.

Lo stesso veniva associato, su disposizione del Sostituto Procuratore, presso la Casa Circondariale di Novara in attesa dell’udienza di convalida.
Nei giorni successivi il Giudice per le Indagini Preliminari convalidava l’arresto disponendo per l’uomo la misura cautelare della custodia in carcere.

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