Individuato l'autore dell'effrazione nella casa in centro di Carlo Olmo
Un marocchino di 30 anni aveva compiuto una vera razzia depredando pochi minuti dopo anche un bar.
La Polizia di Vercelli ha denunciato un trentenne cittadino marocchino, con numerosissimi reati contro il patrimonio, resosi responsabile del reato di furto in abitazione perpetrato ai danni del candidato sindaco Carlo Olmo la notte del 25 maggio scorso. Nella foto il portone forzato dal malvivente.
Erano state le esternazioni di Olmo sui social a muovere gli investigatori della Digos.
I fatti
L’attività di indagine posta in essere ha permesso di ricostruire le varie fasi del furto, immortalate da numerose telecamere presenti nelle strade adiacenti all’abitazione presa di mira, che ritraggono l’autore dell’effrazione di corporatura robusta, con un giubbotto scuro, un berretto con visiera ed uno zaino sulle spalle, intento a colpire con numerosi calci il portone d’ingresso dello stabile fino a sfondarlo e fare ingresso all’interno del cortile dove le telecamere lo mostrano frugare all’interno di un’automobile.
Preso con la cassa di un bar
Dopo aver inutilmente cercato all’interno del complesso residenziale di approfittare di qualche altra auto o porta lasciate incautamente aperte, le telecamere ritraggono l’uomo mentre si allontana a mani vuote alla ricerca di nuove occasioni di bottino.
Era infatti stato bloccato dalla Polizia dopo che, pochi minuti dopo l'effrazione, in uno scantinato con il registratore di cassa di un locale del centro cittadino poco prima trafugato.
L'arresto
Arrestato e trattenuto presso le camere di sicurezza della Questura, l’uomo è stato raggiunto al termine del giudizio di convalida dalla misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Vercelli e contestualmente gravato dal foglio di via obbligatorio dal capoluogo emesso dal Questore per la durata di due anni.
Grazie quindi al prezioso strumento della videosorveglianza, è stato quindi possibile attribuire al giovane anche l’azione delittuosa commessa poco prima del reato per il quale è stato arrestato.
Dalla Questura sottolineano: "È doveroso rilevare che l’odierno indagato è, allo stato, solamente indiziato di delitto e che la sua posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo l’emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato in ossequio al principio costituzionale di presunzione di non colpevolezza".