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Ravello, Rossaro e Gazzone: i pittori amati da Angelo Gilardino

Allestita al Museo dei Tesoro del Duomo fino al 30 giugno per la rassegna Il legno che canta

Ravello, Rossaro e Gazzone: i pittori amati da Angelo Gilardino
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E' la più recente esposizione legata al grande progetto  “Il Legno che Canta”, la rassegna organizzata dall’associazione Culturale Musicale “Angelo Gilardino” e dal Comune di Vercelli, che celebra la figura del chitarrista e compositore vercellese.

Esposizione inaugurata venerdì 2 maggio, al Museo del Duomo, si intitola “Umberto Ravello, Edgardo Rossaro ed Enzo Gazzone. La collezione Angelo Gilardino”, curata dalla Fondazione del Museo del Tesoro del Duomo, in collaborazione con l'associazione Culturale Musicale Angelo Gilardino e che vale certamente la pena visitare.

Per presentarla ai lettori ci affidiamo all'ottima Piera Mazzone, che ci ha inviato una cronaca esaustiva ed estremamente interessante dell'inaugurazione.

"All’inaugurazione erano presenti una settantina di persone: Sara Minelli, Conservatore del Museo del Tesoro del Duomo, ha presentato la mostra allestita con Marco De Santi, musicista e curatore del catalogo, e dato la parola al Presidente della Fondazione, Piero Bellardone.

Sono poi intervenuti l’Arcivescovo, Mons. Marco Arnolfo, che ha ricordato le parole di Papa Francesco legate all’importanza della bellezza nell’arte come veicolo del messaggio cristiano, mentre il Sindaco, Andrea Corsaro, ha portato un ricordo commosso di Angelo Gilardino, esprimendo la soddisfazione per essere riusciti con questa mostra a realizzare un desiderio del Maestro: dopo la mostra allestita al Museo Borgogna nel 2014: “La natura inquieta”, una nuova esposizione dedicata all’artista riscoperto e valorizzato da Gilardino stesso, che nel 2019 gli dedicò il volume: “L’arco nel buio”.

Enrico Demaria, giornalista, ha ricordato l’operato assiduo dell’Associazione Culturale Musicale Angelo Gilardino che, non celebra solo il ricordo di un grande vercellese, ma ne amplia la conoscenza e la valorizzazione.

Al termine è intervenuto Marco De Santi, che ha parlato della rassegna Il legno che canta e delle mostre che l’arricchiscono, citando anche quella sulla liuteria allestita al Museo Leone. Della collezione di Angelo Gilardino, De Santi scrive nel catalogo: “Umberto Ravello, Edgardo Rossaro ed Enzo Gazzone con la loro inquietudine, la loro poetica e il loro lirismo hanno rappresentato per Gilardino, soprattutto negli ultimi anni della sua esistenza, l’immagine dei ricordi, e gli hanno permesso di riappropriarsi delle emozioni che quel ‘bambino prodigio’ ha conservato e protetto nella sua anima e nel suo cuore”.

Pres Museo Silvia Faccin Sara Minelli
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Un momento dell'inaugurazione

Ritratti dei tre pittori
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I tre artisti

Sara Minelli Conservatore e curatrice mostra
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Un momento dell'inaugurazione

Int Sindaco
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Un momento dell'inaugurazione

Mostra Gazzone
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Le opere di Enzo Gazzone

Mostra Ravello
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I quadri di Ravello

Mostra Rossaro
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Dipinti di Rossaro

Il percorso espositivo

Una mostra nel Museo: le opere dei tre pittori vercellesi, molte delle quali inedite, sono esposte nelle varie sale del Palazzo Vescovile, accanto ai preziosissimi reliquiari, urne, bastoni pastorali, codici medievali. Il risultato è una: “comunicazione aumentativa”, che ha messo in rilievo i legami degli artisti con il territorio della provincia di Vercelli e le passioni di un musicista che amò e frequentò profondamente la pittura, diventando un appassionato collezionista. Le trenta opere esposte provengono da collezioni private: la raccolta di Angelo Gilardino, che oggi appartiene al figlio adottivo Alessandro Gilardino Nicodemi, i quadri di Ravello e Rossaro, messi a disposizione dall’ingegner Paolo Benedetti, di Viareggio, ed i quadri di Enzo Gazzone, scelti dalla figlia, architetto Carla Gazzone, che ha ricordato come fosse stato proprio Gilardino a introdurre il catalogo della mostra: “Rapsodia della risaia”, giunto ormai alla quinta edizione.

La mostra, visitabile fino al 30 giugno, è dunque un’occasione unica per poter ammirare una rassegna di pittori vercellesi presentati l’uno accanto all’altro, quasi fossero in dialogo tra di loro, con i concittadini, ma soprattutto con il mondo".

Piera Mazzone

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