Rapina ai danni di un invalido: arriva la condanna
Ieri mattina, giovedì 6 maggio, la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un Ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dall’Autorità Giudiziaria di Torino nei confronti di un soggetto riconosciuto colpevole di rapina ed altri reati contro il patrimonio.
I fatti
Nel 2019, la Squadra Mobile della Questura di Vercelli concludeva un’indagine lampo iniziata pochi giorni prima a seguito della denuncia – querela sporta da un cittadino marocchino, il quale aveva affermato che la sera precedente era stato raggiunto all’interno della propria abitazione da due uomini i quali, dopo averlo minacciato di simulare un’aggressione nei loro confronti e di denunciarlo successivamente alla polizia, gli chiedevano la somma in denaro contante di mille euro.
Le minacce
Alla risposta negativa dell’uomo, invalido all’85 % ed affetto da numerose patologie, i due iniziavano a percuoterlo al volto ed alle gambe nel tentativo di convincerlo a consegnare la somma richiesta.
Successivamente l’uomo, impaurito e dimostratosi pronto a consegnare il denaro richiesto dai due malviventi pur di sottrarsi alla violenza dei due, si era detto disposto a raggiungere il bancomat delle Poste Centrali per prelevare almeno parte del denaro richiesto.
La richiesta di aiuto
Lungo il tragitto tra la sua abitazione e lo sportello bancomat, l’uomo, alla guida della sua vettura, anche se accompagnato dai malviventi, riusciva a raggiungere l’ingresso della Questura di Vercelli dove attirava l’attenzione del personale di polizia, provocando la fuga dei malviventi.
La cattura
Ieri sera gli uomini della “Catturandi” della Squadra Mobile raggiungevano uno dei due malviventi, cittadino italiano di origine marocchina, di 23 anni, residente a Vercelli, già sottoposto al regime degli arresti domiciliari, con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio e per fatti di droga, per assicurarlo alla giustizia.
L’uomo, al termine delle formalità di rito, veniva associato alla locale casa circondariale dove dovrà scontare la pena di anni quattro e mesi quattro di reclusione oltre che la multa di euro 3000.
Il secondo malvivente è, nel frattempo, deceduto in carcere dove era ristretto per altra causa.