Ragazzi down in trattoria: «Avreste dovuto avvertire»
La denuncia sul web di una donna, che ha deciso quindi di lasciare il locale

Ragazzi down in trattoria, l’esperienza amara di una donna che si è sentita rimproverare per non avere avvisato della loro presenza.
Ragazzi down al ristorante, i problemi
Ha destato scalpore la denuncia di una donna sul web. A riportarla “La nuova periferia”. La donna ha raccontato di avere prenotato dei posti in una trattoria, ma di avere incontrato problemi con il personale quando, arrivando sul posto, hanno notato che alcuni dei commensali erano ragazzi con la sindrome di Down.
Il post
«Questa sera è accaduta una cosa che in tanti anni non mi era mai successa e che ci ha provocato un’amarezza incredibile – scrive - L’amarezza non è stata solo mia purtroppo, ma anche dei ragazzi e dei loro famigliari. Sono ragazzi della squadra di nuoto di Gabriele, ragazzi veramente in gamba. Oggi ci hanno fatto una sorpresa e sono venuti a trovare Gabriele a Torino. Abbiamo prenotato per 11 persone per le 20,15 in una trattoria, un locale nella via vicina al residence dei nostri amici, segnalando il nostro unico problema, la celiachia di uno dei ragazzi. Era tutto ok. Quando siamo arrivati è però accaduto il fattaccio. C’erano solo 2 clienti al momento del nostro arrivo ed il nostro tavolo era pronto».
L’uscita
«I ragazzi, affamatissimi, si sono accomodati uno vicino all’altro e stavano già preparando le posate, ma il titolare o chi per lui, un tizio con la barba, si è avvicinato a me a ad un’altra mamma e ci ha detto, in maniera molto scortese, che dovevamo avvertire della presenza di 4 disabili perché il locale era piccolo, il sabato sera era pieno e loro non sapevano come gestire – prosegue - MA GESTIRE COSA? I nostri ragazzi sono adulti ed educatissimi, mangiamo tutti rigorosamente con coltelli e forchetta e avrebbero potuto organizzare loro, senza problemi le loro attività, visto che, come dichiarato, loro non erano i grado. Abbiamo ribadito che l’unica cosa da segnalare l’avevamo segnalata, ma ci hanno ripetuto per altre due volte almeno la stessa cosa. I ragazzi, che ovviamente hanno capito tutto, sono rimasti malissimo e noi tutti peggio di loro. Li abbiamo fatti alzare e ce ne siamo andati con una rabbia e un grosso dolore condiviso. Anche una famigliola che era entrata dopo di noi ha lasciato il locale».