Raduno di camerati a Viancino

Domenica 18 giugno singolare manifestazione  tra Santhià e la frazione di Crova.

Raduno di camerati a Viancino
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Domenica 18 giugno singolare manifestazione  tra Santhià e la frazione di Crova.

Un'adunata fascista a Viancino (frazione di Crova) domenica 18 giugno, gli organizzatori sono stati più prudenti nella definizione: “Terza Adunata Camerati Fanfara Ettore Muti, sezione Mantovani Eliano”, ma una manifestazione in cui “la fanfara sarà lieta di rievocare il glorioso ventennio con le sue musiche” può essere ben definita fascista.

La notizia nella sua essenzialità è questa, si tratta di un evento sostanzialmente privato, senza alcun intento provocatorio, questo va detto per correttezza.

Ettore Muti fu un eroe di guerra, già della prima guerra mondiale, aviatore intrepido, gerarca fascista, anche se alla politica preferiva l'azione. Venne ucciso (per i suoi camerati assassinato) in circostanze dubbie a Fregene il 24 agosto del 1943, mentre veniva arrestato dai carabinieri, dopo la caduta del regime e l'arrivo del Governo Badoglio.

Il tutto avrà però inizio a Santhià, presso il circolo “3D” nel segno della cultura. Alle 10 sarà ospite, vera e propria star di giornata, la nipote del duce, Edda Negri Mussolini, che presenterà il volume: “Donna Rachele, mia nonna la moglie di Benito Mussolini” (sua Eccellenza Benito Mussolini si legge nel volantino), a seguire lo storico alicese Lodovico Ellena presenterà il suo libro “Il comunismo in bianco e nero”.

Dalle 12 trasferimento, appunto a Viancino, nella “Tana del lupo” per l'adunata vera e propria: “La fanfara suonerà per dare i giusti onori alla patria e ai caduti della Rsi e della X mas”, a seguire il pranzo, che come primo sfoggia le “tagliatelle alla camerata”. Dopo pranzo sarà posta all'asta una riproduzione della famosa vetrata che è sparita dalla “cripta dei martiri fascisti” nella basilica di Sant'Andrea (che era tra l'altro esposta alla mostra “La Vercelli mai vista” al Museo Leone) dopo il 25 aprile 1945, interverrà poi lo scrittore Antonio Magagnino per presentare il suo libro “Eccidio della colonna Gamucci”. Questo il programma della giornata.

Tanto per evitare dubbi chi scrive è antifascista convinto, ho meditato a lungo se “dare” questa notizia o no, in fondo tacendone non si rischia di fare pubblicità ai nostalgici... ma una notizia è una notizia e il mostro lavoro è quello di dare le notizie. Una piccola riflessione però ci sta: non disprezziamo la nostra Democrazia, che consente, tutto sommato, di esprimersi anche a coloro che rivendicano eredità di un pensiero che democratico non è. Se le camicie nere avessero vinto la guerra nessuno oggi potrebbe permettersi che so, di ricordare i partigiani morti per un ideale di libertà... E questo teniamolo bene a mente.

Gian Piero Prassi

 

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