Ponte Romagnano in ritardo: il caso arriva al Ministero
Fratelli d'Italia dichiara guerra alla burocrazia: «Non può essere il cantiere della vergogna».
Ieri pomeriggio Fratelli d’Italia ha organizzato una conferenza stampa sulla sponda del fiume Sesia, nei pressi del cantiere per la ricostruzione del ponte di Romagnano, distrutto durante l’alluvione dello scorso ottobre, come riporta Notizia Oggi Borgosesia: un’iniziativa promossa dal partito di Giorgia Meloni per illustrare le iniziative che verranno intraprese affinché l’iter dei lavori possa sbloccarsi e partire con i tempi “normali” di un cantiere di questa importanza.
Non sia il ponte della vergogna
L’intervento del deputato Andrea Delmastro
“Interverremo presso il Ministero dei trasporti, nonché in Commissione per chiedere che si recuperi il tempo perso. Non ci possono essere “palleggi di burocrazia” a discapito dei cittadini. Questo è un ponte che con i suoi 20mila passaggi quotidiani rappresenta una necessità strategica del territorio: non deve essere il ponte della vergogna e il simbolo di come l’Italia non voglia ripartire. Con il Recovery Plan si parla di un’altra velocità, di burocrazia zero e di un nuovo codice degli appalti: si cominci dal ponte di Romagnano a raccontare che c’è un’Italia che parte con una velocità diversa per riprendersi dalla pandemia”.
Grave il silenzio del Ministero
Alla conferenza stampa erano presenti anche il consigliere e presidente della Commissione bilancio in consiglio regionale Carlo Riva Vercellotti:
“Oggi siamo qui non solo per denunciare il tempo perso, ma anche perché riteniamo inaccettabile che non vi sia un piano di recupero di queste settimane perse, peggio ancora, perché riteniamo gravissimo come un Ministro non abbia ancora detto nulla in merito. Fratelli d’Italia presenterà, ad ogni livello istituzionale, un documento ufficiale per chiedere di ridurre i tempi e rispettare i 140 giorni comunicati da Anas ad inizio aprile. In settimana presenterò un’interrogazione urgente in consiglio regionale sulla questione”