Pensioni e stipendi. Cosa è pignorabile o meno da Equitalia
Le ultime indicazioni a tal proposito
Le ultime indicazioni a tal proposito
Quando arriva una cartella di Equitalia cosa posso fare? E' la domanda che molti si sono posti in questi ultimi anni. Soprattutto se poi arriva l'incubo del pignoramento. E allora cosa si può fare in questo caso? Innanzitutto è bene ricordare che non tutti i beni possono essere pignorati. Le regole che definiscono tali esclusioni sono parzialmente diverse a seconda che il creditore sia un soggetto qualsiasi o Equitalia. Nel caso di quest'ultimo non può pignorare lo stipendio per un importo superiore a una determinata percentuale. Nello specifico il pignoramento può riguardare al massimo un decimo degli stipendi di importo non superiore a 2.500 euro, un settimo degli stipendi di importo compreso tra 2.501 e 5.000 euro e un quinto degli stipendi di importo superiore a 5.000 euro. Anche le pensioni sono in parte 'salve'. Infatti l'ordinamento garantisce a tutti i cittadini un minimo vitale di sostentamento, in forza del quale Equitalia non può pignorare le pensioni di importo inferiore a quello dell'assegno sociale aumentato della metà. Per quanto riguarda il conto corrente bancario, poi, non è possibile per l'ente della riscossione pignorare l'ultimo stipendio o l'ultimo emolumento di pensione accreditato. Un altro aspetto importante riguarda la prima casa che non può essere pignorata se non rientra nella categoria dei beni di lusso, se è l’unico immobile che il debitore possiede, se è adibita ad uso abitativo ed è la residenza principale del debitore. Fatta eccezione nel caso in cui il debito superi i 20.000 euro, allora la casa potrà essere sottoposta a ipoteca. Rispetto ai beni mobili, invece, l’ordinamento italiano cerca di tutelare fortemente il cittadino. Letti, tavoli, sedie, elettrodomestici di base sono considerati come essenziali e quindi esclusi dall’atto del pignoramento.