Omicidio Ranghino: la figlia rimane in carcere
Pochi minuti fa è arrivata la decisione del gip. Il legale della Carenzo: "E' provata ma collabora"
Pochi minuti fa è arrivata la decisione del gip. Il legale della Carenzo: "E' provata ma collabora"
La decisione del gip, Giulia Pravon, è arrivata pochissimi minuti fa: Cristina Carenzo, la donna vercellese accusata di aver ucciso la madre, Franca Ranghino, nella serata di mercoledì nella villetta di famiglia in via Walter Manzone, per ora rimane in carcere. Il fermo non è ancora stato convalidato ma rimane inalterata la decisione della custodia cautelare, come ci ha confermato Davide Scarpa, il legale incaricato della difesa: “La mia assistita rimane in regime di custodia cautelare anche se il fermo non è ancora stato convalidato ma vista l'attuale situazione investigativa e le accuse mosse è stata confermata la decisione precedente”. Intanto, proprio questa mattina durante l'interrogatorio di convalida, Cristina Carenzo ha iniziato a esporre, in maniera parziale, la propria versione dei fatti. “E' molto provata ma ha iniziato a collaborare – afferma Scarpa – e poche ore fa ha risposto alle domande che le sono state poste. Ovviamente per quello che si ricorda perché lo stato psicologico è quello che si può immaginare. E' sinceramente abbattuta. Rimane comunque la soddisfazione per un colloquio nel quale tutte le parti in causa hanno dato spazio alla collaborazione.”. Nei prossimi giorni è assai probabile che i legali della donna richiedano una perizia psichiatrica.