Non ce l'ha fatta il neonato ricoverato a Novara
Sul tragico caso c'erano state polemiche per un comunicato inviato e poi revocato dall'Asl Vc.
Il neonato non ce l'ha fatta. La sua lotta per la vita ha avuto fine nel pomeriggio di ieri, lunedì 8 febbraio, nel reparto neo-natale di terapia intensiva dell'Ospedale di Novara, dove era stato ricoverato.
Come noto nei giorni scorsi all'ospedale Sant'Andrea di Vercelli era nato un bambino con cesareo d'urgenza, intervento deciso vista la grave situazione in cui versava il piccolo ancora nel grembo materno.
Dopo l'intervento l'equipe medica aveva subito dovuto rianimarlo e una volta intubato era poi stato trasferito all'Ospedale novarese nel reparto di terapia intensiva neonatale.
La vicenda
Si era appreso del parto difficile e della disperata situazione del piccolo nel pomeriggio di sabato 6 febbraio, quando un comunicato stampa diffuso dall’Asl di Vercelli aveva annunciato il decesso facendo la condoglianze alla famiglia del neonato che era stato ricoverato nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Maggiore di Novara. Una comunicazione però non corrispondente alla situazione del momento, in quanto il bimbo era grave ma ancora in vita. Alle 16,11 di sabato 6 febbraio, l’Ufficio Comunicazione dell’azienda sanitaria vercellese scriveva: «In relazione alla morte di un neonato avvenuto nelle scorse ore presso l'Ospedale Maggiore di Novara, come Azienda desideriamo porgere le nostre più sentite condoglianze alla famiglia in questo triste momento. Il quadro clinico del nascituro era estremamente complesso sin dal primo accesso della mamma alla nostra struttura. Sono state subito praticate tutte le procedure previste dalle linee guida e in particolare un cesareo di urgenza, ma, nonostante l'intervento di ginecologi, pediatri e rianimatori, al momento della nascita, le condizioni del bambino erano ancora critiche, si è quindi reso necessario un tempestivo trasferimento presso la terapia intensiva di riferimento di Novara, dove purtroppo poi il bambino è deceduto».
Però sedici minuti dopo, il comunicato la nota stringatissima: «Non considerare l’ultimo comunicato riportato di seguito» con il copia-incolla di quanto scritto in precedenza.
La redazione del nostro sito, però, aveva già pubblicato la terribile notizia e poco più tardi si è ritrovata alle prese non con una rettifica ma con una richiesta di oscurare il post, cosa che successivamente, per rispetto della famiglia, è stato deciso di fare.
Ora purtroppo il tragico epilogo, dopo che il caso aveva destasto notevole sconcerto e anche una dura presa di posizione dell'onorevole Tiramani.
Il commento di Tiramani
«La notizia sul neonato morto poco dopo il parto, e del dramma di una coppia, prima di essere resa nota deve essere prima di tutto verificata e accertata - scrive in una nota Tiramani - Ci
sono protocolli sanitari e deontologici da rispettare, per i medici come per la comunicazione.
Ci sono anche autorità preposte che speriamo intervengano al più presto per le adeguate verifiche. Riteniamo gravissimo il fatto che sia proprio l’ufficio stampa dell’Asl a comunicare una notizia del genere passando sopra i sentimenti di una famiglia e dei suoi cari. E soprattutto che il direttore generale Angelo Penna ne abbia autorizzato la diffusione senza alcun rispetto deontologico. Ci aspettiamo ora un intervento con misure adeguate alla gravità del fatto».