NATALE: Ecco il presepe della solidarietà

Allestito nella chiesa di San Vittore per tutte le festività, inaugurato venerdì 16 dicembre, un'installazione d'arte per essere vicini a chi ha perso tutto, anche grazie a un'offerta per la ricostruzione.

NATALE: Ecco il presepe della solidarietà
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Allestito nella chiesa di San Vittore per tutte le festività, inaugurato venerdì 16 dicembre, un'installazione d'arte per essere vicini a chi ha perso tutto, anche grazie a un'offerta per la ricostruzione.

"Avete fatto venire le lacrime anche a noi pellacce della protezione civile". Queste parole di Paolo Rosso, coordinatore degli Alpini sono il miglior complimento per quanto gli studenti dell'Istituto Superiore Lagrangia (Licei Classico, Musicale e Artistico) hanno saputo realizzare nella chiesa di San Vittore e che si è potuto vedere, e vivere, all'inaugurazione del Presepe della Solidarietà. Una collaborazione fra l'istituto vercellese a l'Ufficio Beni Culturali della Diocesi. I ragazzi hanno dato vita a un breve man intenso spettacolo, musiche martellanti e distorte hanno simulato il rumore del terremoto, un ragazzo con una performance di danza ha simboleggiato lo "spirito oscuro" della terra che porta la morte, altre ragazze hanno interpretato il ruolo di loro coetanee decedute nel sisma del centro Italia. Un lavoro corale, a cui ha fatto da palcoscenico il presepe che occupa metà della chiesa. Infine il bambinello del presepe è stato posato nella sua "culla" di rovine, vere, portate da Norcia dal personale della protezione civile vercellese. Dopo gli interventi del sindaco Maura Forte "Anche la nostra città ha passato momenti difficili, ma combattendo ora abbiamo un futuro di rinascita" e dell'assessore Andrea Raineri ha parlato la dirigente scolastica del "Lagrangia" Adriana Barone che ha ripercorso il progetto, che non era facile, con l'idea di porre al centro proprio le macerie e ha ringraziato tutto il corpo insegnante, ed in particolare la vicepreside Daniela Fontanesi e Carla Crosio (da citare anche l'impegno di Diego Pasqualin ndr). Dopo il già citato intervento della Protezione Civile che ha collaborato al progetto (con Rosso anche Mario Fiorentini coordinatore del gruppo sub Fusetti, Franco Boccadoro coordinatore del gruppo vercellese di protezione civile e Claudio Negro vice presidente del Gruppo Alpini di Vercelli) ha parlato mons. Marco Arnolfo. L'arcivescovo, con grande calore, ha ringraziato i ragazzi per quel forte simbolismo di Gesù bambino sulle macerie "E' la scelta che Dio Padre fa, di mandarci il suo figlio in mezzo alle macerie, materiali e morali in cui il mondo si trova". Il lavoro dei ragazzi ha colto infattì molto bene lo spirito cristiano che non si ferma davanti al muro della morte. "Il pneuma, il soffio dello Spirito - ha ricordato l'arcivescovo - non si ferma mai, l'energia della vita continua".

Ed è proprio la speranza a riempire la scena, con un villaggio di oltre 1500 casette di carta, bianche, che compongono idealmente una "città della luce" ricostruita dalle macerie del terremoto. 

L'opera è completata da tre esposizioni: una fotografica della Protezione Civile il cui motto è "Noi ci siamo sempre"; una di disegni degli alunni di tre scuole vercellesi che hanno collaborato al progetto: scuole Elementari e Medie dell’Istituto Comprensivo “Rosa Stampa”, allievi delle Scuole Medie dell’Istituto Comprensivo ”Gaudenzio Ferrari”, alunni della Scuola Media “Verga” di Vercelli. Ed infine un'esposizione-installazione con i disegni dei bambini di Amatrice, con il loro GRAZIE colorato.

Gli Alpini curano anche una raccolta di fondi per le popolazioni colpite, il ricavato sarà devoluto a favore della Scuola di Amatrice e del Comune di Norcia.

Questi i giorni e gli orari di apertura: 16 dicembre – 8 gennaio (tranne il 25 e 31 dicembre e 1 gennaio), ore 16-19 e su appuntamento per scuole gruppi al mattino.

Di seguito la descrizione del lavoro fatta dagli organizzatori e i ringraziamenti di rito.

"Il progetto nasce a seguito del terremoto che ha recentemente colpito il territorio del Centro Italia e, in questo contesto, si sono scelti due luoghi significativi e rappresentativi di riferimento per il nostro progetto: Amatrice (Rieti) e Norcia (Perugia). L’idea è quindi rivolta alla speranza, al sostegno e alla rinascita della comunità locale dopo il rovinoso risultato che ha causato molti lutti, innumerevoli danni e tante macerie ovunque. Il pensiero della diocesi e dei referenti di progetto del Liceo Artistico “Ambrogio Alciati”, attraverso l’ufficio beni culturali e l’ufficio scuola della Curia, è rivolto alla ricostruzione dei paesi, alla solidarietà e alla simbolica rinascita di quei luoghi. In tal senso si è ipotizzato di progettare e realizzare la “ricostruzione” dei paesi colpiti dalla calamità costruendo «casette» uniformate di colore bianco, simbolo di purezza e di luce. Più concretamente il progetto: al centro della navata della chiesa (luogo sconsacrato), una simbolica quantità di detriti, resti, frantumi del Nostro territorio tormentato, contrapposto alla “costruzione di 1.500 casette in cartone” realizzate dagli allievi del liceo artistico. Sull’altare è collocato il plastico della chiesa parrocchiale di Sant’Agostino di Amatrice, come simbolo della necessità di promuovere e sostenere la ricostruzione di tutto ciò che il Nostro Paese ha perso. Ad accogliere il visitatore la Sacra Famiglia, avvolta in quell’unicum che dal nucleo famigliare si fonde nell’uno della comunità, uno che è tradizione e fede, uno che è sapere e cultura.

I detriti, provenienti dal Comune di Norcia, sono il fulcro sul quale ruoterà tutto l’allestimento; i resti che intendiamo condividere di ciò che è stato, di ciò che si è perso e di una collettività che soffre.

All’interno della chiesa è allestito uno spazio dedicato alla Protezione Civile con una documentazione fotografica del loro lavoro. L’insieme delle loro attività messe in campo, il loro indispensabile sostegno in soccorso alle popolazioni colpite. Il percorso espositivo si conclude con un’installazione realizzata dagli studenti del Liceo Artistico “Alciati” all’interno della quale sono presenti i disegni dei bambini di Amatrice. Un’Italia fiorita presenta, nella zona appenninica terremotata, un’ampia lacerazione che, simbolicamente viene cosparsa di nuovi germogli. I disegni dei bambini giungono a saldare la ferita trasformandosi, lungo un’ampia raggiera, nella nuova fioritura, a rappresentare come la rinascita avrà radici nel cuore ei più giovani.

All’iniziativa partecipano anche gli alunni delle scuole Elementari e Medie dell’Istituto Comprensivo “Rosa Stampa” di Vercelli, gli allievi delle Scuole Medie dell’Istituto Comprensivo ”Gaudenzio Ferrari”, gli alunni della Scuola Media “Verga” di Vercelli con disegni che testimoniano la loro partecipazione e quanto sia importante trasmettere il concetto di solidarietà anche nei più piccoli.

La chiesa sarà sorvegliata e monitorata dai volontari dell’Associazione culturale “Amici del Duomo” coordinati dall’ufficio beni culturali della diocesi e da alcuni ragazzi inseriti nel progetto alternanza scuola-lavoro coordinati dall’ufficio scuola della diocesi. 

I RINGRAZIAMENTI DEI PROMOTORI

Grazie all’Arcivescovo di Vercelli Marco Arnolfo per aver, concesso la chiesa della confraternita di San Vittore per ospitare anche quest’anno il presepe per la città di Vercelli e all’ufficio beni culturali della Curia diretto dall’arch. Daniele De Luca per la collaborazione al progetto;

Grazie al Provveditore agli Studi Antonio Catania e al Dirigente Scolastico dell’Istituto Superiore Lagrangia Adriana Barone per aver creduto in questo progetto;

Grazie al Sindaco della città di Vercelli Maura Forte, per aver prontamente sostenuto il nostro fare contribuendo in maniera determinante alla realizzazione del progetto in alcune sue parti;

Grazie al Sindaco di Norcia, Nicola Alemanno per aver concesso l’invio di macerie del suo martoriato territorio;

Grazie alla prof.ssa Maria Rita Pitoni, dirigente scolastico dell’Istituto onnicomprensivo di Amatrice, per l’invio di disegni dei propri allievi e averci supportato nel progetto;

Grazie a Roberto Bertone, responsabile della Protezione Civile del Piemonte, per la disponibilità ed il concreto supporto logistico al nostro progetto;

Grazie a tutti gli insegnanti dell’Istituto d’Istruzione Superiore Lagrangia che hanno coordinato e coinvolto i loro studenti nella costruzione, negli allestimenti e nella performance d’inaugurazione;

Grazie alle insegnanti ed ai loro allievi delle scuole cittadine per aver condiviso il nostro progetto.

Grazie al Comitato “Vecchia Porta Casale” per il supporto tecnico ;

Grazie agli Alpini per la collaborazione nella gestione delle offerte;

Grazie a Gabriele Bortolato per le riprese;

…..…un grazie di cuore a tutti gli allievi del Liceo Artistico Ambrogio Alciati delle sedi di Vercelli e Trino per la loro pazienza e la dedizione per l’arte nella costruzione e l’allestimento delle 1500 casette, nella realizzazione dell’Italia “Fiorita” e nell’esecuzione della scultura polimaterica della Sacra Famiglia.

 

 

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