MONDO: Micro droni impollinatori, la fantascienza diventa realtà.
Esperimento riuscito in Giappone, per ora sono telecomandati, ma in futuro diverranno autonomi, vere repliche robotiche degli insetti.
Esperimento riuscito in Giappone, per ora sono telecomandati, ma in futuro diverranno autonomi, vere repliche robotiche degli insetti.
Ogni tanto bisogna alzare lo sguardo al di là della cerchia dei viali... questa volta andiamo addirittura in Giappone, da dove arriva una notizia di tecnologia che francamente sembra inquietante. Verrà un giorno in cui le specie animali che oggi sono così preziose si estingueranno e le loro funzioni saranno prese da minuscoli robot?
Ebbene, l'agenzia dello "Sportello dei diritti" diretta da Giovanni D'Agata, che ci invia ogni giorno le più disparate notizie dal globo, ha rilanciato la "techno-news" che ci informa che l'Istituto nazionale di scienze e tecnologie industriali avanzate (Aist) di Tsukuba (Giappone) ha sviluppato i primi droni 'impollinatori'. Questi robot volanti grandi come colibrì, volano delicatamente di fiore in fiore rubando il polline con la loro 'pancia' pelosa, proprio come fanno api e farfalle. Pur avendo una struttura piuttosto grezza e sono ancora telecomandati dall'uomo, in futuro, grazie a Gps e intelligenza artificiale, potranno volare autonomamente, formando sciami capaci di rimpiazzare i veri insetti impollinatori sempre più a rischio estinzione (già magari perché saranno questi sistemi a dare loro il colpo di grazia...).
La nota prosegue: «I ricercatori giapponesi sono partiti da dei comunissimi droni a quattro eliche acquistati online. Per trasformarli in veri e propri 'impollinatori' è bastato applicare sul fondo una striscia pelosa, prodotta con il crine di cavallo di un pennello: le setole sono state poi ricoperte con un particolare gel appiccicoso simile ad un adesivo attacca-e-stacca, che permette di prelevare il polline da un fiore per poi rilasciarlo sul fiore successivo. Con un po' di pratica, i ricercatori sono riusciti a telecomandare i droni in modo che sfregassero delicatamente le loro setole sullo stame di un giglio raccogliendone i granuli di polline. Sempre durante i test si è potuto osservare che il gel adesivo, colpito dalla luce, si mimetizza con l'ambiente circostante, riducendo il rischio di un attacco da parte di eventuali animali predatori». Ma questi droni faranno anche il miele? Chissà...