Iniziativa

L'infermiera nel presepe di Coldiretti e Confcommercio

Statuetta simbolo della lotta al Covid donata all'arcivescovo di Vercelli.

L'infermiera nel presepe di Coldiretti e Confcommercio
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Nella foto, da sin: don Gian Mario Isacco; Michele Giovanardi; Mons. Marco Arnolfo arcivescovo di Vercelli; Paolo Dellarole; Amleto Impaloni; Luigino Crosta

Nel Presepe 2020 entra anche l’infermiera che combatte il Covid. È la scelta per omaggiare l’impegno di tutti coloro che lavorano nella sanità in quest’anno così difficile.

Il personaggio è stato presentato per iniziativa delle associazioni Coldiretti e Confartigianato di concerto con Fondazione Symbola sotto l’egida del Manifesto di Assisi nell’ambito dell’iniziativa “Il futuro del presepe: comunità e nuovi mestieri”, volta a valorizzare la tradizione del presepe.

La consegna all'arcivescovo

Stamattina due delegazioni di Confartigianato e Coldiretti, composte dal presidente di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale Michele Giovanardi, dal direttore Amleto Impaloni con Luigino Crosta Responsabile della Sede di Vercelli di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale, insieme al presidente di Coldiretti Vercelli - Biella Paolo Dellarole e al consigliere ecclesiastico don Gian Mario Isacco hanno consegnato la statuina all’Arcivescovo di Vercelli, S.E. Mons. Marco Arnolfo.

Un omaggio ai valori della solidarietà

“Con questa iniziativa si vuole rendere omaggio attraverso l’arte al valore dell’artigianato italiano attraverso una statuina simbolo dell’anno che abbiamo vissuto e la scelta dell’operatore sanitario ben illustra i difficili dodici mesi che ci lasciamo alle spalle” spiegano Michele Giovanardi e Amleto Impaloni, rispettivamente direttore e presidente di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale. Gli artigiani hanno fatto ogni sforzo per mantenere viva la comunità in questa pandemia e con il loro lavoro hanno garantito prodotti e servizi indispensabili alle persone. “Per questo, in un anno così difficile, si è voluto mettere al centro del Presepe i valori della solidarietà e della generosità testimoniati da tutti coloro che si battono per salvare la vita delle persone. Le statuine che raffigurano l’operatrice sanitaria, realizzate in esclusiva dalla bottega d’arte presepiale ‘La Scarabattola’ di Napoli ad opera dei Fratelli Scuotto, sono il simbolo di questi valori e della tradizione ed eccellenza manifatturiera dell’artigianato italiano. Confartigianato, tramite le proprie Associazioni territoriali, le dona alle Diocesi italiane in segno di riconoscenza verso tutti gli eroi del nostro tempo che lottano per sconfiggere la pandemia e a testimonianza del coraggio e dell’impegno concreto di oltre 4 milioni di artigiani e piccoli imprenditori per costruire la rinascita del tessuto produttivo del nostro Paese”.

Un inno alla vita e alla speranza

“L’iniziativa vuole essere un inno alla vita e un segno di speranza e di ringraziamento per il lavoro e l’abnegazione dimostrata da tutti gli operatori sanitari. Il Presepe è una tradizione italiana e quella che viene rappresentata è la vita di tutti i giorni, dove sono protagonisti anche gli agricoltori e gli allevatori, che anche quest’anno si sono impegnati nella conservazione dei territori e della biodiversità. Anche gli agricoltori, così come i medici e gli infermieri non hanno mai smesso di lavorare in questa difficile pandemia per garantire la salute dei cittadini e l’approvvigionamento alimentare delle famiglie, nonostante i rischi e le difficoltà. Questa vuole essere l’occasione per un tributo e un ricordo” ha aggiunto Paolo Dellarole, presidente di Coldiretti Vercelli-Biella.

L’Arcivescovo di Vercelli Marco Arnolfo ha ricevuto con piacere il dono e ha ricordato il valore del lavoro, soprattutto quello artigiano e agricolo, ricordando anche la figura di San Giuseppe.

Analoghe iniziative si stanno svolgendo in tutta Italia e una statua di un'infermiera è stata posta nel presepe antistante la Basilica Superiore di San Francesco ad Assisi, per un omaggio, una speranza e per ricordare le parole di Papa Francesco che ha esortato tutti a prenderci cura l’uno dell'altro, di noi stessi, della terra, di ogni persona, vicina o lontana, che soffre, nel corpo e nello spirito.

 

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