Cronaca

L'inchiesta sui falsi abiti griffati partita da Santhià

La Guardia di Finanza di Torino aiutata dalla pronta denuncia da parte del distributore del marchio AC.

L'inchiesta sui falsi abiti griffati partita da Santhià
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Come riporta primachivasso.it Un organizzazione criminale di contraffazione basata a Monastir, in Tunisia, falsificava le più note griffe della moda italiana, ma non ha fatto i conti con i legittimi proprietari dei marchi, in particolare l'indagine della Guardia di Finanza su questo traffico è stata agevolata dal distributore italiano del marchio "AC" prevalentemente destinato al commercio online, è di recente produzione, distributore che ha sede a Santhià

Abiti prodotti in Tunisia spacciati come griffati

La Guardia di Finanza di Torino ha denunciato nei giorni scorsi un imprenditore italiano e sequestrato oltre 50.000 tra accessori e capi di abbigliamento con il marchio contraffatto

I Finanzieri del Gruppo Pronto Impiego di Torino, con le loro indagini hanno individuato la fabbrica in Tunisia dove venivano prodotti illecitamente migliaia di scarpe, borse, maglie, jeans.

Oltre 2 milioni di giro d'affari

L'imprenditore italiano importava in particolare ingenti quantitativi di jeans e t-shirt falsi. La merce veniva occultata all’interno di alcuni depositi di Pesaro, dove un incaricato compiacente provvedeva alla vendita per il tramite di alcuni broker per ora sconosciuti.

Oltre due milioni di giro d'affari illeciti. Il meccanismo della truffa è emerso alcuni mesi di indagini condotte dai Finanzieri del Gruppo Pronti Impiego Torino e coordinate dai magistrati Vincenzo Pacileo e Alessandro Aghemo della Procura della Repubblica del capoluogo Piemontese.

La merce sequestrata sarà devoluta ad enti caritatevoli per la successiva consegna a persona bisognose.

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