L'Asl non vaccina i volontari Osver a pagare 720 famiglie povere
Basterebbero 17 dosi, l'Emporio Solidale costretto a chiudere
L'andamento a rilento delle vaccinazioni e le richieste di diverse categorie esposte per poter accedere prima possibile al vaccino sono all'ordine del giorno.
A Vercelli oltre 700 famiglie bisognose da domani, mercoledì 10 marzo 2021, non potranno più fare affidamento sull'emporio solidale. La struttura gestita da Osver (Caritas) chiude i battenti fino a quando non sarà possibile vaccinare gli addetti che distribuiscono viveri e generi di prima necessità.
"Sarebbe irresponsabile continuare"
Con grande rammarico comunico la chiusura temporanea dell’emporio della solidarietà di via Laviny (gestito da O.S.VER. per conto della Caritas diocesana), dovuta alla mancata vaccinazione dei volontari addetti alla distribuzione dei generi alimentari.
L’acuirsi del contagio da covid-19 anche sul nostro territorio, mette a rischio la salute degli addetti, per la maggior parte in età compresa tra 65 e 81 anni (e di conseguenza delle loro rispettive famiglie) e, se in attesa dei vaccini adeguati è stato giocoforza affrontare la situazione con i mezzi disponibili, oggi, con i vaccini a disposizione, mi pare da irresponsabile continuare a chiedere a volontari di correre ulteriori rischi.
Tanto più dopo aver appreso che i membri di altre associazioni di volontariato, (magari anche meno esposti dei nostri che hanno contatti settimanali con trecento-quattrocento persone) hanno ricevuto già due dosi o sono in attesa di ricevere a giorni la seconda.
"L'Asl non trova 17 dosi e a pagare sono i più poveri"
È triste che a pagare le conseguenze di una scelta siano ancora una volta i più deboli, a cui chiedo perdono di cuore ed è altrettanto triste dover constatare che, nonostante le reiterate richieste all’ASL, non si siano trovate 17 dosi di vaccino per continuare un servizio necessario a una dignitosa sopravvivenza di centinaia di famiglie (720!) in difficoltà! Ma forse il punto è proprio questo: chi non ha voce continua a non averne e magari paga le conseguenze di qualche abuso
perpetrato da altri e di cui certamente non ha colpa.
La chiusura avverrà a partire da mercoledì 10 marzo e fino a cessata emergenza. alle famiglie povere della città ora resta solo da sperare che il clamore della vicenda induca l'Asl a una rapida soluzione.