La Polizia sventa sopralluogo di rom truffatori

Sono specializzati nella truffa dei falsi ispettori Enel che miete vittime tra gli anziani.

La Polizia sventa sopralluogo di rom truffatori
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Sono specializzati nella truffa dei falsi ispettori Enel che miete vittime tra gli anziani.

Continua l’attività di prevenzione della Polizia di Stato nella lotta alla piaga dei furti in abitazione e delle truffe. Lo scorso 17 maggio, verso le ore 16, in C.so Garibaldi gli operatori della Squadra Volante della Questura notavano due uomini a bordo di una utilitaria per le vie del centro. L’attenzione degli uomini era attirata dall’andatura sospetta della vettura, che spesso rallentava in corrispondenza dei diversi condomini del centro, e dagli uomini a bordo dei veicolo che ad ogni “fermata” scrutavano bene la zona e gli edifici.

Gli agenti dopo aver osservato a distanza ed in modo discreto i due, decidevano di controllare la vettura e gli occupanti. I due, tuttavia, cercavano di sottrarsi al controllo prima provando a fuggire con l’auto e poi, scesi dallo stesso, cercavano di dileguarsi in direzione di C.so Libertà. Gli operatori li raggiungevano e li sottoponevano a controllo di polizia dal quale si sarebbe poi capito perché idue fossero cosi ritrosi a farsi controllare.

I soggetti, rom di etnia sinti, di 21 e 24 anni, dichiaravano di risiedere nel campo nomadi di via Trento: gli operatori, ben conoscendo gli abitanti di tale accampamento, subito sospettavano della bontà di tali dichiarazioni sicché decidevano di accompagnare i due in Questura. Qui si appurava che i soggetti, in realtà, provenivano, rispettivamente, da Verolengo e Chivasso ed a carico dei due vi erano diversi precedenti penali sia per reati contro la persona, quali lesioni e resistenza pubblico ufficiale, sia per reati contro il patrimonio. I due, infatti, erano stati autori di diversi furti in abitazione attraverso il sistema dei cc.dd. “falsi controllori ENEL”, modalità, un crimine che ferisce non tanto e non solo nel patrimonio delle vittime quanto nell’aspetto morale, lasciando spesso ferite incancellabili.

Gli agenti sottoponevano i due a perquisizione personale estesa al veicolo ed accertavano, altresì, che l’autista era privo di patente. Alla luce dei fatti accertati i due venivano denunciati ex art. 495 del codice penale per aver fornito false dichiarazioni a pubblico ufficiale sulla propria identità, inoltre veniva proposto nei loro confronti il foglio di via obbligatorio del Questore oltre ad essere sanzionato, il conducente, per guida senza patente.

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