Indemoniato incontenibile: arriva il 118
Attacco psicotico violentissimo di un trentenne sottoposto a rito esorcistico da un sacerdote di Vercelli e un parroco locale in un paese del Biellese, deve arrivare l'ambulanza. L'episodio è rimasto sotto copertura per tre settimane ed è emerso in questi giorni.
Attacco psicotico violentissimo di un trentenne sottoposto a rito esorcistico da un sacerdote di Vercelli e un parroco locale in un paese del Biellese, deve arrivare l'ambulanza. L'episodio è rimasto sotto copertura per tre settimane ed è emerso in questi giorni.
Un sacerdote vercellese esorcista autorizzato sarebbe stato protagonista, insieme a un parroco di un paese del Biellese, di un esorcismo sfociato in scene da film dell'orrore. Il fatto, riportato da organo di stampa di Biella, sarebbe avvenuto tre settimane fa e tenuto rigorosamente coperto sia dalla Curia biellese che dal personale del 118 che era intervenuto su richiesta dei sacerdoti i quali stavano esorcizzando un trentenne quando questi ha cominciato a inveire con frasi incomprensibili e divenendo violento. Insomma ha dato in escandescenze e a nulla è servita l'esperienza dell'esorcista vercellese per calmarlo. E' stato chiamato il 118 e il giovane sarebbe stato portato in ospedale, naturalmente la medicina parla di un attacco psicotico, ma l'episodia riporta alle cronache una realtà nascosta, che riguarda anche il nostro territorio.
Aggiornamento delle ore 17: Nostre ulteriori verifiche in ambienti bene informati parrebbero ora smentire che si trattasse di un sacerdote vercellese, non risultano interventi esorcistici fuori provincia, la certezza assoluta non c'è ma la provenienza dell'esorcista coinvolto nel caso non sarebbe di Vercelli.
Comunque sia il fenomeno "possessioni" esiste. Ci eravamo infatti occupati qualche mese fa sul nostro giornale di esorcismo. Una pratica di cui ci aveva parlato nel dettaglio padre Corrado Maggia della Chiesa di Cristo Re di Biella, dunque non un sacerdote cattolico, che ci aveva dipinto una realtà impressionante di persone sotto l'influenza di demoni, spesso più di uno e che questo "ingresso" del maligno si associa a diversi "peccati" dalle pratiche sessuali fuori del matrimonio allas frequentazione di maghi o filosofie borderline. Un esorcista cattolico, non del nostro territorio perché gli esorcisti vercellesi sono top-secret, ci aveva però ricordato che nella sua esperienza l'80% e più dei casi non sono esplicitamente episodi di possessione, ma legati a problemi psicologici vari.
Il testo di quella breve ma illuminante intervista.
Ecco la testimonianza di un esorcista, un sacerdote non della nostra zona, autorizzato dalla Chiesa Cattolica, che agisce dunque secondo i dettami canonici definiti da secoli di pratica.
Ripartiamo dall’argomento psico sette e spiritualità alternative.
«Bisogna stare molto attenti a discipline come lo Yoga - dice - finché ci si limita a esercizi di rilassamento va bene, ma quando lo si usa per entrare a contatto con altre dimensioni spirituali ecco che tu apri dei canali, ma non sai che cosa entrerà poi da queste porte dell’anima. Il diavolo può intrufolarsi in tutte le persone, chi non crede in Dio sta male e non capisce perché. Il credente, invece, lo vede subito: non riesce più a pregare o a entrare in chiesa. Diciamo anche che l’avversario non vuole quelle persone che si rovinano benissimo da sole... no, i suoi bersagli preferiti sono anime di valore. L’esorcista è anch’esso a rischio, soprattutto non bisogna mai dimenticare che non è il sacerdote che scaccia il diavolo per la sua personale abilità, ma è Cristo che opera attraverso di lui. La guarigione si ottiene con la preghiera, l’eucarestia e la conversione».
In che percentuale i casi che vengono da lei possono definirsi “indemoniati”?
«Oh, dipende dai contesti, ma nella mia esperienza un 1, 2, 3% non di più. Gli altri casi o sono disturbi psicologici o disordine spirituale, ma non vera possessione. Però il diavolo esiste e noi esorcisti lo sperimentiamo concretamente. L’importante è non spettacolarizzare, vedasi il caso ad esempio di Milingo, che aveva cominciato facendo del bene, ma poi si è fatto traviare proprio dalla spettacolarizzazione dei riti e dalle sue personali convinzioni».