In Piemonte ferrovie ai minimi storici

Presa di posizione del consigliere regionale di Sel Marco Grimaldi che chiede alla Regione di ripartire, ascoltando i pendolari e le loro esigenze.

In Piemonte ferrovie ai minimi storici
Pubblicato:
Aggiornato:

Presa di posizione del consigliere regionale di Sel Marco Grimaldi che chiede alla Regione di ripartire, ascoltando i pendolari e le loro esigenze.

Nei giorni del dolore e anche della rabbia per le condizioni di sicurezza di molte linee ferroviarie italiane il consigliere regionale di Sel, Marco Grimaldi, pone l'accento anche sulle ferrovie del Piemonte che in cinque anni ha perso quattordici linee, circa il 30% dell’intera rete, riducendo di 35.000 unità il numero giornaliero dei viaggiatori. Ben 310 treni circa il 36% hanno più di vent'anni (età media 17,2 anni).

Negli ultimi quindici  scrive anni lo Stato ha smesso di investire sull’acquisto di nuovi treni in controtendenza rispetto al resto dell’Europa; come se non bastasse, la Regione Piemonte è al fondo della classifica (con lo 0,4% della spesa rispetto al bilancio annuale) per quanto riguarda gli investimenti regionali della rete ferroviaria attraverso i Contratti di Servizio o i fondi europei. Per questo lo scorso mese l’aula ha approvato l’ordine del giorno del Capogruppo di SEL Marco Grimaldi che chiedeva che  il rinnovo del parco rotabile dei treni piemontesi, delle flotte di tram e del sistema ferroviario metropolitano torinese fosse il primo dossier nell’ambito della nuova programmazione dei fondi PAR FSC.

"Come ci ha raccontato in Commissione l’Associazione Ferrovie Piemontesi, - spiega Grimaldi - negli anni Sessanta il Piemonte disponeva di una rete capillare e magliata di oltre 2200 km di estensione formata da oltre cinquanta linee. Oggi è ancora la regione italiana con la rete ferroviaria più estesa: 1.987 km di linea e 203.500 viaggiatori al giorno e secondo il dossier Pendolaria di Legambiente. Per il numero di pendolari il Piemonte spicca per gli scarsi investimenti in treni pendolari: 335 milioni".

E conclude: "Credo che l’unico modo per non lasciare soli i tanti pendolari, studenti, cittadini che qui, come in tutta Italia, chiedono una mobilità adeguata alle esigenze dei territori, sia innanzitutto necessaria una consultazione delle associazioni dei trasportatori, per trovare le migliori soluzioni e le risorse da reinvestire nel trasporto su rotaia anche in Piemonte”.

Seguici sui nostri canali